Ex percettori del Reddito di cittadinanza, ecco qual è il calendario con le prossime scadenze tra la presa in carico dei Centri per l’impiego, la domanda del nuovo Supporto per la formazione e il lavoro e la definizione delle situazioni particolari che permettono di non far perdere il RdC fino al 31 dicembre 2023 con valutazione da effettuarsi entro il 31 ottobre prossimo.
Le prime scadenze riguardano quindi chi ha perso o perderà nei prossimi mesi il Reddito di cittadinanza perché occupabile, ovvero di età tra i 18 e i 59 anni, non disabile e non nelle situazioni particolari sulle quali dovrà effettuare una valutazione l’Inps previa presa in carico dei servizi sociali.
Ex percettori Reddito di cittadinanza, prossime scadenze: presa in carico Centri impiego
Per chi ha perso il Reddito di cittadinanza o lo perderà nei prossimi mesi perché risulta soggetto occupabile a lavoro (tra i 18 e i 59 anni di età), si prospetta già la prima scadenza a inizi di settembre. Infatti, dal 1° giorno del mese prossimo il ministero del Lavoro avvierà la nuova piattaforma mediante la quale sarà possibile presentare la richiesta del Supporto per la formazione e il lavoro, la nuova indennità di 350 euro mensili che potrà essere percepita per dodici mensilità. Oltre a essere in età lavorativa, i richiedenti dovranno avere un Indicatore della situazione economica equivalente (Isee) non eccedente i 6.000 euro e un reddito familiare non oltre i 6.000 euro moltiplicati per la scala di equivalenza dell’Isee.
La possibilità di ricevere il Supporto di 350 euro è legata alle azioni di riqualificazione nel mercato del lavoro e all’essere attivi nella ricerca di un impiego. A tal proposito, la frequenza a corsi di formazione, l’inserimento in progetti di accompagnamento al lavoro e altre misure per rientrare nel mondo del lavoro risultano tutte utili per ottenere l’indennità mensile.
Ex percettori Reddito cittadinanza, come presentare domanda del Supporto formazione e lavoro?
È utile specificare che, se al termine della fruizione del Reddito di cittadinanza (ovvero nel giorno in cui si riceva il messaggio di sospensione dall’indennità), i percettori abbiano già avuto modo di entrare in contatto con i Centri per l’impiego e di sottoscrivere il Patto di servizio, gli stessi avranno già provveduto ad adempiere a ciò che è richiesto per accedere alla nuova piattaforma e fare domanda per ottenere il sostegno di 350 euro.
Diversamente, chi perde il Reddito di cittadinanza può richiedere di essere convocato dal Centro per l’impiego di competenza per essere preso in carico. In questa fase, il Centro per l’impiego prepara un colloquio di valutazione e di indirizzamento al corso di formazione e al percorso maggiormente indicati al richiedente. Il passaggio al Centro per l’impiego è propedeutico, pertanto, all’accesso alla piattaforma del ministero del Lavoro.
Chi viene preso in carico dai servizi sociali perde il RdC?
Tra le scadenze prossime vi è quella del 31 ottobre 2023, giorno entro il quale dovranno essere prese in carico dai servizi sociali ai fini di una valutazione finale dell’Inps, le famiglie che versino in situazioni particolari fragilità e che abbiano perso il Reddito di cittadinanza (o lo perderanno a breve). Si tratta di nuclei che vivano situazioni di disagio a livello psicologico e sociale tali da non poter consentire di intraprendere un percorso di riqualificazione nel mondo del lavoro e di frequenza di corsi di formazione. Si pensi, ad esempio, alle situazioni legate alla tossicodipendenza.
Dopo valutazione dell’Istituto di previdenza, le famiglie in queste condizioni potranno continuare a percepire il Reddito di cittadinanza fino al 31 dicembre 2023. Pertanto, l’iter prevede che i servizi sociali debbano comunicare all’Inps – entro sette mesi di percezione del Reddito di cittadinanza e, comunque, non oltre il 31 ottobre prossimo – la presa in carico della famiglia in difficoltà mediante la piattaforma GePi.