C’era una volta una Ferrari che ha fatto sognare i tifosi della Scuderia di Maranello con tre successi nelle prime tre gare: Leclerc iniziò la stagione in maniera estasiante, ma il sogno Rosso finì in Italia quando a Imola e Monza fu la Red Bull di Verstappen a imporsi ed iniziare un ciclo che prosegue tutt’ora.

Il campionato 2023 non è sicuramente uno che finirà sugli annali della Ferrari e questo non facilita nemmeno le vendite dei biglietti per il GP di Monza, in programma dall’1 al 3 settembre, come ha sottolineato l’AD ACI Angelo Sticchi Damiani.

A luglio ci aspettavamo una risposta migliore sulla vendita dei biglietti, anche se il podio della Ferrari con Leclerc ci dà qualche speranza. Anche se dobbiamo dimenticarci il record dei 330mila dell’anno scorso. Mi auguro si riesca a trovare l’equilibrio

Rinnovo Monza: ecco le insidie

A luglio sono stati ufficializzati già alcuni rinnovo: il Red Bull Ring austriaco sarà in calendario fino al 2030, in Ungheria si correrà fino al 2032, cinque anni in più dall’ultimo contratto in scadenza il 2025.

Per Monza, in scadenza nel 2025, c’è un grande ma.

Aci è titolare del Gran premio d’Italia che è e sarà a Monza, ma noi non siamo proprietari dell’autodromo tramite la nostra società Sias lo gestiamo in virtù di una concessione con il Consorzio Parco e Villa che, però, è valida fino al 2028. Quella è la nostra scadenza. Dipende dal fatto che il Consorzio è un ‘progetto di gestione’ del complesso Parco e Villa Reale che ha durata fino al 2029. Allo stato attuale abbiamo la certezza di poter gestire l’autodromo solo fino al 2028, ma non è pensabile un rinnovo con la Formula 1 soltanto per tre anni. Sarebbe anti-economico. Confidiamo che si possa trovare una soluzione condivisa che possa garantire tranquillità a tutti i soggetti interessati