A quanto pare continua la battaglia nella battaglia – o, se preferite, semplicemente l’ennesima battaglia – del presidente dell’Ucraina Volodymyr Zelensky. È quella contro la corruzione nel suo esercito, denunciando quello che è un vero e proprio sistema che i coscritti utilizzano per sfuggire alla chiamata alle armi. Il provvedimento scelto dal leader ucraino fa allora rumore: licenziare tutti i funzionari regionali del reclutamento.

Zelensky colpisce la corruzione nell’esercito e licenzia i funzionari regionali del reclutamento

Arricchimento illegale, legalizzazione di fondi ottenuti illegalmente, profitti illeciti, trasporto illegale attraverso la frontiera di coscritti. La nostra soluzione: licenziamo tutti i commissari militari.

Ha scritto così Zelensky su Telegram, mostrando il pugno duro in un periodo in cui di “morbido” e lieto, nel suo Paese, non c’è proprio nulla. Per essere ancora più chiaro, il presidente twitta in inglese:

La corruzione nel reclutamento militare sarà eliminata. I capi di tutti i centri di reclutamento regionali saranno licenziati e sostituiti da coraggiosi guerrieri che hanno perso la salute in prima linea ma hanno mantenuto la loro dignità. La decisione è stata approvata durante la riunione odierna del NSDC.

Kiev denuncia bombardamenti di civili con missili ipersonici e la morte di un bimbo di 8 anni

Nel frattempo, l’Ucraina denuncia nuovi attacchi ai civili da parte della Russia. Stavolta nella regione di Ivano-Frankivsk, al confine con la Romania, e attraverso missili ipersonici. Questi hanno colpito una zona residenziale vicina a un campo d’aviazione uccidendo un bambino di otto anni.

E mentre la centrale nucleare di Zaporizhzhia, disconnessa tra mercoledì e giovedì a causa di un attacco dei russi, è stata ora ricollegata alla rete, Mosca dichiara di aver neutralizzato un drone ucraino lanciato proprio contro la capitale.

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