Il caro voli e lo stop agli aumenti dei costi dei biglietti aerei è al centro di un ciclone di polemiche scatenatesi tra il governo Meloni e l’ad di Ryanair, ma in questo articolo andremo a vedere cosa prevede il Decreto Omnibus che contiene questa misura e che lo scorso 10 agosto 2023 è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale. L’articolo 1 del Decreto, infatti, introduce importanti modifiche sulle pratiche commerciali nel settore dei voli nazionali, mirate a contrastare gli incrementi dei prezzi in determinati periodi e l’uso di algoritmi per la profilazione degli utenti.
Caro voli: stop aumenti e le conseguenze sul turismo
Negli ultimi tempi, molti italiani hanno notato con preoccupazione l’aumento dei costi dei voli, in particolar modo verso destinazioni come la Sicilia e la Sardegna. Queste tariffe elevate, spesso il risultato dell’utilizzo di avanzate tecnologie di Intelligenza Artificiale, hanno reso proibitivi gli spostamenti, penalizzando non solo i viaggiatori ma anche il tessuto economico e turistico delle isole.
L’impennata dei prezzi ha spesso raggiunto picchi straordinari, con tariffe che in alcuni casi erano più alte del 200% rispetto alla media. Questo fenomeno ha causato una drastica diminuzione delle prenotazioni, con gravi ripercussioni per alberghi, ristoranti e altre attività legate al turismo.
Caro voli e stop aumenti: i limiti posti dal Decreto
Il Decreto Omnibus ha stabilito delle chiare linee guida riguardo alla tariffazione dei biglietti aerei. È ora proibito per le compagnie aeree adottare una tariffa dinamica basata sul tempo di prenotazione in specifiche circostanze. Queste includono:
- Collegamenti con le isole italiane.
- Periodi di elevata domanda o durante emergenze nazionali.
- Quando la tariffa supera il 200% della media.
Il Decreto punta dunque a garantire una maggiore equità e trasparenza nella determinazione dei prezzi, proteggendo i consumatori da aumenti ingiustificati.
Uso degli algoritmi e profilazione degli utenti
Una delle principali cause dell’aumento dei prezzi è l’uso di algoritmi avanzati che, basandosi sull’Intelligenza Artificiale, profilano gli utenti e adattano di conseguenza i prezzi. Queste tecnologie prendono in considerazione diversi fattori, come la geo-localizzazione, il tipo di dispositivo utilizzato e persino il browser con cui si naviga.
In alcuni casi, l’uso di questi algoritmi ha portato a incrementi di prezzo non solo durante le vacanze, ma anche in caso di emergenze o calamità, quando altre forme di trasporto non erano disponibili. Il Decreto Omnibus interviene in maniera decisa su questo aspetto, considerando scorretta l’utilizzo di tali sistemi di profilazione quando risultano dannosi per i consumatori.
Il Decreto Omnibus interviene quindi con decisione sui meccanismi di pricing utilizzati dalle compagnie aeree. La regolamentazione degli algoritmi che definiscono il costo dei biglietti a seconda del periodo dell’anno è ora una realtà. La motivazione dietro tale iniziativa è la prevenzione di aumenti esagerati dei prezzi durante periodi di alta domanda.
Questo è quanto si legge all’art. 1 comma 3 del Decreto:
È considerata pratica commerciale scorretta l’utilizzo di procedure automatizzate di determinazione delle tariffe basate su attività di profilazione web dell’utente o sulla tipologia dei dispositivi elettronici utilizzati per le prenotazioni, quando esso comporti un pregiudizio al comportamento economico dell’utente.
Con l’introduzione di un tetto massimo del 200% rispetto al prezzo medio del biglietto, si intende evitare variazioni eccessive. Ad esempio, se il costo medio di un volo è di 100 €, durante l’alta stagione non dovrebbe superare i 200 €.
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Caro voli e stop aumenti: incentivi per i viaggiatori assidui
Altra novità del Decreto Omnibus riguarda l’introduzione di tariffe speciali per coloro che viaggiano frequentemente tra le isole e il territorio peninsulare. Questi sconti sono pensati per alleggerire il peso economico dei frequenti spostamenti, soprattutto per chi viaggia per lavoro o per motivi familiari.