Salario minimo: l’incontro del governo con le opposizioni, apre al dialogo e, riporta i partiti e l’opinione pubblica a riflettere sulla difficile situazione dei lavoratori italiani. “Spero non prevalga l’idea della propaganda, da ambo le parti, sono del PD, sostengo la proposta sul salario minimo. Giorgia Meloni credo abbia fatto una scelta intelligente, aprendo al confronto. Credo questo confronto sia anche il frutto dell’iniziativa dell’opposizione che è riuscita a portare un argomento importante quale la questione del lavoro povero. In Italia, abbiamo più di 3 milioni di lavoratori considerati poveri – ha spiegato l’ex Ministro del Lavoro – nonostante lavorino: da cosa deriva la povertà del lavoro? Da contratti sotto soglia, e soprattutto dalla precarietà, dalla saltuarietà del lavoro, dal fatto che gli orari sono troppo corti.”
Salario minimo, il problema sono i contratti. Il rinnovo dovrebbe avvenire in tre anni, ma passa molto più tempo e si perde potere d’acquisto
“Il vero problema da affrontare e risolvere, per arginare la povertà dei lavoratori, è la contrattazione del lavoro. Non solo nei settori più esposti alla precarietà. I contratti di solito durano tre, quattro, anni, poi dovrebbero essere rinnovati, ma se vengono rinnovati dopo cinque, sei, otto, dieci anni è evidente che c’è una forte perdita del potere d’acquisto – ha spiegato Cesare Damiano, a Italiani Mambo, su Radio Cusano Campus – ho fatto il sindacalista per trent’anni. Il culmine positivo l’abbiamo trovato nel 1993 col protocollo Ciampi, tant’è che nel 1994 ero il negoziatore del contratto dei metalmeccanici nazionale fu l’unico contratto di quella categoria firmato senza un minuto di sciopero e nei tempi previsti.”
La transizione proposta dal governo, da luglio a dicembre se non sarà accompagnata da provvedimenti sul cuneo fiscale saremo sempre allo stesso punto
“All’incontro di oggi mancano le rappresentanze sindacali, ho suggerito di costituire una commissione permanente coi rappresentanti del governo e del parlamento e delle parti sociali impresa e lavoro per arrivare alla definizione sindacale e che si intervenga anche sul cuneo fiscale, perché può avvantaggiare anche i salari più poveri. Il problema è che il governo ha fatto un’iniziativa transitoria, che dura da luglio a dicembre. Se da gennaio non comincia la storia del cuneo fiscale siamo di nuovo allo stesso punto di partenza – ha aggiunto Damiano – l’azione di costituire un tavolo permanente per arrivare ad una discussione, vera, sulla povertà del lavoro per questi tre milioni di lavoratori è la prima proposta risolutiva. In secondo luogo, sarei per percepire i minimi salariali per i contratti più rappresentativi. In una prima fase non credo si potrà arrivare ad uno standard uguale per tutti.”
Nuovi contratti di lavoro e maggiori tutele
“Quando parlo di un contratto di lavoro nuovo punto ad avere per quel lavoratore la paga giusta e le tutele giuste: maternità, premio produttività, sanità complementare, lavoro notturno, lavoro domenicale, opto al part-time volontariamente per conciliare meglio la vita privata e quella professionale. Studio, da cinquant’anni, il mondo del lavoro, rifuggo dagli slogan. La proposta dell’opposizione sul salario minimo ha l’efficacia di aver buttato un sasso nello stagno, per far salire a galla il problema della povertà del lavoro – si è congedato l’esperto – la crescita occupazione è al di sotto della media dei 27 pauesi europei, siamo drammaticamente indietro.”