L’8 agosto 2023 è stata una data significativa per il Codice della Proprietà Industriale, segnando l’introduzione ufficiale della legge n. 102 del 24 luglio 2023 nella Gazzetta Ufficiale, serie generale n. 184. Questa riforma apporta per l’appunto cambiamenti sostanziali al Codice della Proprietà Industriale, un documento chiave risalente al D.lgs. n. 30 del 2005: le modifiche saranno operative dal 23 agosto.

Codice della Proprietà Industriale: le origini e gli obiettivi della nuova legge

Un aspetto fondamentale da sottolineare è che la legge attuale ha subito delle revisioni significative rispetto al suo progetto iniziale. Grazie all’intervento collaborativo di diverse entità come Confindustria, Netval, INDICAM e un team di specialisti, sotto la guida del Direttore Generale dell’UIBM, avv. Amedeo Teti, si è arrivati a un documento raffinato e ben bilanciato. Queste revisioni sono state possibili grazie a molteplici audizioni presso la Commissione del Senato.

Il cuore della legge n. 102/2023 risiede in due obiettivi principali:

  • Potenziamento competitivo: questo obiettivo mira a rafforzare la competitività dell’Italia e a garantire una protezione più solida della proprietà industriale.
  • Ottimizzazione delle procedure: vi è un’attenzione particolare alla semplificazione amministrativa e all’avanzamento tecnologico, promuovendo la digitalizzazione delle procedure.

Codice della Proprietà Industriale: le novità principali dopo la riforma

La riforma introduce diverse innovazioni, alcune delle quali includono:

  • Una protezione rafforzata delle indicazioni geografiche e delle denominazioni di origine, limitando la registrazione di marchi che potrebbero essere fuorvianti o imitativi.
  • Misure specifiche per proteggere i disegni e i modelli presentati durante le fiere.
  • Una chiara definizione dei diritti riguardanti le invenzioni create in ambito universitario o da enti di ricerca.

Brevetti e durata

Vi è stata una chiara definizione sulla durata dei brevetti per invenzione industriale, fissata a 20 anni dalla data di deposito. Questa scelta garantisce una protezione temporanea adeguata per gli inventori e le aziende.

Una delle introduzioni più rilevanti riguarda la possibilità di avere sia un brevetto italiano che un brevetto europeo per la stessa invenzione. Inoltre, viene riconosciuto alle università e agli enti di ricerca pubblici il diritto di brevettare invenzioni realizzate dai loro ricercatori, promuovendo così la ricerca a livello globale.

Modifiche all’imposta di bollo

È stata rilevata una modifica negli importi relativi all’imposta di bollo per la registrazione di titoli di proprietà industriale. L’obiettivo è spingere verso una maggiore digitalizzazione, promuovendo l’utilizzo del bollo digitale.

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Codice della Proprietà Industriale: cosa cambia dal 23 agosto, le novità principali (Riepilogo)

Riepilogando, la recente Legge n. 102 del 24 luglio 2023, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n. 184 dell’8 agosto 2023, ha quindi apportato significative modifiche al Codice della Proprietà Industriale. Tra le principali novità troviamo:

  • Protezione dei disegni e modelli nelle fiere: chi espone un design o modello può richiedere una protezione temporanea durante le fiere ufficiali, assicurando una priorità nella registrazione se la domanda viene presentata entro sei mesi dalla data di esposizione.
  • Titolarità delle invenzioni universitarie: le invenzioni realizzate all’interno delle università o degli enti di ricerca vedranno i diritti d’invenzione assegnati direttamente all’istituzione, pur riconoscendo l’inventore come autore. In caso di molteplici inventori da diverse istituzioni, i diritti sono suddivisi equamente tra le istituzioni coinvolte.
  • Uffici di trasferimento tecnologico: le università e gli enti di ricerca possono creare uffici dedicati alla valorizzazione dei titoli di proprietà industriale, favorendo collaborazioni con il settore imprenditoriale. Questi uffici saranno gestiti da personale con competenze specifiche in materia di proprietà industriale.
  • Coesistenza di brevetti europei e italiani: la legge stabilisce che, in caso di concessione di un brevetto italiano e uno europeo per la stessa invenzione al medesimo inventore, entrambi mantengono la loro validità e coesistono. Queste modifiche mirano a rafforzare e semplificare il quadro di proprietà industriale in Italia, promuovendo l’innovazione e la cooperazione tra ricerca e industria.