Rottamazione cartelle 2023, arriva il nuovo servizio “ContiTu” che servirà a gestire le rate per il pagamento stabilito nella domanda di definizione agevolata. Il tutto in previsione dei tempi rapidi dell’Agenzia delle entrate – Riscossione (Ader) che sta procedendo con l’invio delle risposte alla domanda di pagamento dei debiti fiscali presentata entro il 30 giugno scorso.

A tal proposito, sia la nota pubblicata dal ministero dell’Economia e delle Finanze sul proprio portale il 21 aprile scorso che il successivo decreto adottato dal governo, il numero 48 del 2023 (Dl “Lavoro”), stabilivano che l’Agenzia delle entrate avesse tempo fino al 30 settembre prossimo per procedere con le risposte di accettazione o di rigetto del piano rate (prorogato al 30 giugno dal 30 aprile 2023) con agevolazioni sugli interessi, aggi e sanzioni.

Rottamazione cartelle 2023, arriva il nuovo servizio ‘ContiTu’: a corsa serve?

E, invece, la lavorazione delle risposte della Rottamazione cartelle 2023 per chi ha presentato domanda di definizione agevolata sta procedendo in maniera rapida, tanto è vero che molti contribuenti stanno ricevendo – già dagli inizi del mese di agosto con comunicazioni riportanti data nell’ultima decade di luglio – la risposta all’istanza presentata.

Si fa presente che le modalità di pagamento della Rottamazione quater saranno arricchite da un altro servizio, il “ContiTu“, che consente ai contribuenti con carichi fiscali da pagare, di modificare il piano delle rate presentato con la domanda di definizione agevolata. Con il servizio, inoltre, i contribuenti potranno scegliere di completare la definizione solo per specifiche cartelle e avvisi di pagamento inclusi nella comunicazione dei debiti fiscali, abbandonando le altre cartelle.

Rottamazione cartelle 2023 ContiTu, come cambiare le rate della definizione agevolata?

In realtà, l’Agenzia delle entrate aveva adottato tale meccanismo nella precedente Rottamazione ter, nella quale il contribuente aveva la possibilità di rideterminare il piano delle rate per un numero massimo di tre volte, senza andare ad agire sul numero delle rate che doveva rimanere quello già espresso nella pratica di adesione.

Per chi dovesse utilizzare il servizio anche per escludere specifiche cartelle e avvisi inseriti nella domanda di definizione agevolata, è importante segnalarlo all’Agenzia delle entrate con il “ContiTu”. Sarà poi il Fisco a procedere con ulteriori azioni di recupero sul debito del contribuente, salvo che si stabilisca una ulteriore rateizzazione, non più della Rottamazione quater, ma in modalità ordinaria.

Risposta Agenzia delle entrate alla domanda di definizione agevolata: a cosa servono i bollettini?

Insieme alla risposta dell’Agenzia delle entrate – Riscossione sulla domanda di definizione agevolata 2023 della Rottamazione delle cartelle, ai contribuenti stanno arrivando anche i primi dieci bollettini per procedere con il pagamento delle corrispondenti rate, agli importi stabiliti nella pratica inoltrata. Si tratta, pertanto, delle rate che avranno scadenza fino al 30 novembre del 2025, a ridosso della quale ciascun contribuente riceverà gli ulteriori otto bollettini (per un totale di 18 rate trimestrali) per finire la Rottamazione delle cartelle.

Ovviamente, l’invio dei restanti otto bollettini di pagamento verrà effettuato con largo anticipo da parte dell’Agenzia delle entrate – Riscossione, rispetto alla data di scadenza dell’undicesima rata. Tale rata è prevista in scadenza al 28 febbraio 2026, tre mesi dopo la quarta dell’anno 2025.

Cartelle esattoriali, pagamento nelle regioni colpite dal maltempo: Emilia Romagna, Toscana e Marche

Il nuovo calendario di pagamento delle rate della Rottamazione quater vale per tutti i contribuenti italiani che abbiano presentato domanda entro il 30 giugno scorso. Tale calendario è cambiato per i residenti nelle zone colpite dal maltempo di maggio scorso, e in particolare dai Comuni riconosciuti come danneggiati delle regioni Emilia Romagna, Toscana e Marche.

Per questi contribuenti è stata concessa una proroga della scadenza di tre mesi, con chiusura della domanda di definizione agevolata a fine settembre e slittamento di tutte le ulteriori fasi di accoglimento dell’istanza da parte dell’Agenzia delle entrate – Riscossione e di pagamento della prima rata (o dell’unica rata in caso di versamento in un’unica soluzione) a partire da gennaio 2024.