Assegno unico per i figli, arrivano le nuove istruzioni dell’Inps per chi ha perso il Reddito di cittadinanza. In particolare, i chiarimenti emergono sul quesito se sia necessario presentare una nuova domanda per beneficiare della quota – versata con la Carta del Reddito di cittadinanza – spettante a titolo di indennità per i figli.

Dopo un primo chiarimento dell’Istituto di previdenza, nel quale si invitavano i percettori dell’Assegno unico universale a presentare una nuova domanda dopo aver perso il Reddito di cittadinanza, adesso l’Inps ha fatto un passo indietro, correggendo le precedenti indicazioni.

Assegno unico, nuove istruzioni Inps per chi ha perso il Reddito di cittadinanza: serve la domanda? Intanto aumenta l’importo

Infatti, non sarà più necessario presentare una nuova domanda dell’Assegno unico universale per i figli nel caso in cui la famiglia abbia perso il Reddito di cittadinanza. Il contrordine dell’Istituto di previdenza arriva dal messaggio numero 2896 del 2023 che rettifica le istruzioni riportate nella circolare numero 2632 dello scorso 14 luglio.

In particolare, la questione riguarda le famiglie che, al loro interno, abbiano figli di età fino a 21 anni. Queste famiglie hanno già perso il Reddito di cittadinanza comunicato dall’Inps con il messaggio di qualche giorno fa, oppure lo perderanno nei prossimi mesi al compimento della settima mensilità di fruizione del 2023.

La legge di Bilancio di quest’anno stabilisce che le famiglie all’interno delle quali siano presenti soggetti occupabili, percepiscono sette mensilità di Reddito di cittadinanza che dovranno scadere non oltre il 31 dicembre 2023. Tale limite di fruizione dell’indennità non si applica alle familiare dove sono presenti componenti dai 60 anni di età, minori o disabili. Inoltre, il decreto legge numero 48 del 2023 (cosiddetto decreto “Lavoro”), stabilisce che il limite delle sette mensilità non si applica anche ai percettori del Reddito di cittadinanza presi in carico dai servizi sociali entro il prossimo 31 ottobre. In tal caso, questi soggetti continueranno a percepire il RdC fino alla fine del 2023.

Assegno unico reddito cittadinanza, quando viene effettuato il pagamento ad agosto?

Riguardo alla fruizione dell’Assegno unico per i figli quale quota del Reddito di cittadinanza, l’Istituto di previdenza aveva ipotizzato la presentazione di una nuova domanda dell’indennità per le famiglie che avessero perso il Reddito di cittadinanza. L’Inps lo spiegava nel messaggio numero 2632 dello scorso 14 luglio. La questione non si pone per le famiglie che percepiranno l’Assegno di inclusione nel prossimo anno, perché la presenza di disabili, minori o over 60 anni garantisce che la quota dell’Assegno unico continui a essere versato insieme al RdC fino alla fine del 2023.

Diverso è il discorso per le famiglie al cui interno siano presenti figli dai 18 ai 23 anni di età. In questo caso, l’Inps spiega che l’Assegno unico sarà versato a fine agosto per la mensilità di luglio, anche se le famiglie abbiano perduto il Reddito di cittadinanza con la settima mensilità dell’anno. I pagamenti dell’Assegno unico verranno effettuati tra venerdì 18 agosto e martedì 22 agosto prossimi se non ci sono variazioni di importo e di Isee, e tra lunedì 28 e venerdì 1° settembre 2023 in caso di modifiche. Sulle successive mensilità (da agosto in poi, con pagamento da settembre), l’Inps spiega che si può inoltrare la nuova domanda, ma che questa non è indispensabile in quanto il pagamento dell’Assegno unico è garantito fino a febbraio 2024, mensilità di scadenza annuale dell’indennità.

Importo indennità per i figli più alto se non si riceve il Reddito di cittadinanza

Inoltre, l’Istituto di previdenza specifica che l’Assegno unico per i figli non associato al Reddito di cittadinanza ha un importo maggiore rispetto all’erogazione quale quota dell’indennità a sostegno del reddito. Pertanto, non si procederà più alla sottrazione della quota di RdC sui figli calcolata con la scala di equivalenza come avviene nel caso di pagamento associato delle due indennità.