Quattro ragazzi, due maggiorenni e due minorenni, sono stati accusati di aver acquistato psicofarmaci con ricette e soldi falsi, per poi rivenderli nella loro scuola. I carabinieri di Imola sono intervenuti dopo la denuncia degli insegnanti.
Lo spaccio di psicofarmaci nella scuola di Bologna
Uno dei quattro ragazzi, 18enne residente a San Pietro (Bologna), è stato arrestato perché in casa sua sono state trovate 164 banconote da 20 euro risultate false e due ricette mediche false, insieme ad alcune confezioni di psicofarmaci come il Rivotril (di solito indicato per l’epilessia). Ora per questo ragazzo è scattato l’obbligo di firma due volte al giorno. Gli altri tre suoi complici sono indagati per falsità materiale commessa da privato.
I quattro avevano introdotto nella loro scuola, un istituto professionale, diverse confezioni di psicofarmaci illegalmente ottenute, consumandone alcune anche loro. I loro insegnanti avevano notato che alcuni loro compagni avevano difficoltà di linguaggio e difficoltà nel mantenimento dell’equilibrio, chiedendo quindi l’intervento dei carabinieri.
Questi, effettuando una perquisizione immediatamente dopo la denuncia, avevano sequestrato ad un ragazzo una confezione di psicofarmaco contenente benzodiazepina, che aveva nello zaino. L’acquisto era avvenuto grazie alla falsificazione della firma di un medico bolognese in pensione, ignaro ed estraneo alla vicenda. Anche la farmacia dove è stato effettuato l’acquisto non è coinvolta in alcun modo nella vicenda.
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