L’estate 2023 si tinge di rosa con il film Barbie che sta facendo molto discutere sia per le tematiche affrontate che per la scelta degli attori, location e particolari. Mentre in Europa e in America le sale cinematografiche continuano a registrare sold out da settimane, in Medio Oriente la situazione è completamente diversa e alcuni paesi hanno deciso di censurare il film perché promuove l’omosessualità.
Libano e Kuwait censurano il film Barbie perché “promuove l’omosessualità”
Nonostante il Libano sia considerato uno dei paesi del Medio Oriente più liberali avrebbe vietato il film Barbie che, infatti, è stato censurato. Nella stessa situazione si trova il Kuwait. I due stati da mercoledì hanno detto no al Barbieland per una serie di motivi come la promozione dell’omosessualità e la trasformazione sessuale, così da contraddire i valori di fede e moralità, andando a diminuire l’importanza dell’unità familiare.
Il ministro della cultura libanese Mohammad Mortada ha affermato:
Il film va contro i valori morali e religiosi in Libano, in quanto incoraggia la perversione e la trasformazione di genere, mentre chiede il rifiuto del patriarcato e ridicolizza il ruolo delle madri.
L’agenzia di stampa Reuters ha riferito:
Sulla base della mossa di Mortada, il ministro dell’Interno Bassam Mawlawi a sua volta ha chiesto al comitato di censura della Sicurezza generale, che ricade sotto il ministero degli interni ed è tradizionalmente responsabile delle decisioni di censura, di rivedere il film e dare la sua raccomandazione.
La decisione dell’Arabia Saudita
Al contrario l’Arabia Saudita avrebbe deciso di fare uscire il film Barbie nonostante sia un paese meno liberale degli stati sopra citati. La mossa potrebbe derivare dal fatto che il lavoro di Greta Gerwig starebbe facendo circolare molti soldi.
La censura in Medio Oriente
In Medio Oriente il mondo dell’informazione e non solo subisce la censura. Infatti, anche se abbiamo assistito negli ultimi anni ad uno sviluppo della tecnologia che consente la diffusione delle notizie ovunque, la libertà di stampa e la libertà di espressione sono ancora oggi caratteristiche e fattori riguardanti quasi esclusivamente le società democratiche.
Dunque, nei paesi con regimi più o meno autoritari tali prerogative vengono meno tanto che gli organi di stampa sono caratterizzati da importanti restrizioni e l’accesso all’informazione viene limitato. Spesso molti giornalisti vengono intimiditi, minacciati e frequentemente aggrediti.
Il successo del film Barbie
Anche se nel Medio Oriente il film Barbie è stato censurato, nel resto del mondo continua a spopolare nelle sale cinematografiche e sarà trasmesso almeno fino a Ferragosto data la richiesta da parte degli spettatori. Cinema sold out non si vedevano da tanto e per il settore si tratta di un vero e proprio record.
Sarà per il rosa, per gli attori che hanno preso parte al progetto di Greta Gerwig, per il fatto che per la prima volta Barbie diventa reale, la regista è riuscita nel bene o nel male a lasciare il segno. Con uno stile prettamente femminista ha offerto una storia contemporanea, curiosa, stimolante e originale che non si era mai vista prima d’ora.
Spunti di riflessione non mancano a partire dal binomio uomo-donna di cui sentiamo parlare fin dalla nascita, il tema del patriarcato e l’emancipazione femminile, il tutto racchiuso in una cornice ironica e umoristica.
Uno degli attori del film, Simu Liu, lo aveva dichiarato fin dall’inizio, ospite dell’edizione 2022 dell’Indimenticabile Gala in onore di artisti e leader asiatici nel settore dell’intrattenimento, aveva affermato:
Si tratta davvero di trovare la tua bellezza interiore e possedere quella parte di te stesso ed essere la migliore versione possibile di te stesso. Attraverso il film davvero di trovare la tua bellezza interiore e possedere quella parte di te stesso ed essere la migliore versione possibile di te.
Sembra proprio che l’obiettivo sia stato raggiunto.