Cristiano Ronaldo rischia il carcere in Arabia. Dopo il rigore segnato in semifinale di Champions Cup contro l’Al Shorta, a scatenare le polemiche è stata la sua esultanza. L’ex Juventus non ha esultato con la sua iconica posa post rete ma con un segno della croce. Un gesto che non è possibile da fare in terra araba, dove è vietata l’espressione pubblica della fede cristiana e in questo caso il portoghese rischierebbe addirittura l’arresto poiché potrebbe essere accusato di proselitismo della propria religione.

In effetti non solo i non musulmani non sono autorizzati a pregare in pubblico, ma è vietato loro anche la promozione o l’esposizione di oggetti afferenti la loro religione, come libri o altri simboli, per esempio il crocifisso. Chi contravviene a queste disposizioni e fa uscire il proprio credo dalla sfera privata, può essere accusato di fare proselitismo della propria religione. Sicuramente per la stella portoghese non ci saranno grosse conseguenze ma solo una sollecitazione a stare attento a questi gesti nel paese dove gioca dallo scorso Gennaio.

Il caso precedente a Ronaldo

Un caso simile successe una decina di anni fa a Riad, dove un calciatore colombiano, Juan Pablo Pino, fu arrestato in un centro commerciale a causa di un tatuaggio di Gesù sulla sua spalla. Pino all’epoca giocava proprio nell’Al Nassr, la stessa squadra di Ronaldo. La vista del tatuaggio aveva provocato gli insulti di alcuni musulmani presenti e il successivo intervento della polizia locale che scortò il giocatore in centrale insieme alla moglie incinta.

Il percorso dell’Al Nassr

L’Al Nassr di Cristiano Ronaldo è in finale di Champions League araba, dove sabato prossimo affronterà l’Al Hilal, un’altra formazione che ha condotto una campagna acquisti faraonica come quella di Cr7. La squadra avversaria del portoghese avrà insieme giocatori come Koulibaly, Milinkovic-Savic, Ruben Neves e Malcom. L’Al Nassr non è stato da meno, affiancando al cinque volte Pallone d’Oro i vari Mané, Brozovic, Fofana e Alex Telles. Ora i prossimi nuovi arrivi in terra araba potrebbero essere quelli di Neymar e e Verratti messi alla porta dal Psg.

Nel percorso della competizione araba, Ronaldo non ha deluso. Dopo essere rimasto a secco nello 0-0 all’esordio contro l’Al Shabab, il trentottenne portoghese ha segnato una rete in ognuna delle quattro partite successive contro Monastir, Zamalek, Raja Casablanca e Al Shorta in semifinale. Adesso la sfida finale contro l’Al-Hilal, che insieme all’Al-Ahli e all’Al-Hittihad compongono le quattro grandi big della Saudi League.