Il recente annuncio del governo italiano presieduto da Giorgia Meloni sulla modifica della tassa sugli extraprofitti bancari ha destato la curiosità di molti, soprattutto degli investitori. Il ministro Giancarlo Giorgetti, che peraltro non aveva presenziato la conferenza nella quale la misura è stata comunicata (al suo posto ci è andato Salvini), ha intenzione di ammorbidire la misura che sta facendo tanto discutere in Italia e all’estero tramite alcune importanti modifiche. Andiamo a esaminare come questa mossa potrebbe influenzare il panorama bancario italiano nel prossimo futuro.
Tassa sugli extraprofitti bancari: il Financial Times nota l’assenza di Giorgetti, JP Morgan annuncia revisione
La notizia, riportata dal Financial Times, ha indicato che l’introduzione della tassa è stato annunciato principalmente da Matteo Salvini, vicepremier e ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture, piuttosto che dal ministro dell’Economia e delle Finanze, Giancarlo Giorgetti, peraltro assente in conferenza stampa. Questa sorpresa ha lasciato molti interdetti.
La decisione, insomma, non è passata inosservata a livello internazionale. JP Morgan, una delle principali banche d’investimento, ha annunciato una possibile revisione delle sue operazioni in Italia in risposta a questa nuova tassa. Tale mossa ha infatti messo in evidenza le preoccupazioni degli investitori riguardo alla stabilità del settore bancario italiano.
La tassa sugli extraprofitti bancari diventa meno severi dopo le modifiche
Il nuovo sistema prevede delle soglie di calcolo aggiornate, con un tetto massimo del prelievo fissato allo 0,1% del totale dell’attivo. Confermata l’aliquota al 40%, il ministro Giorgetti ha però reso meno severa la tassazione: la soglia per applicare la tassa è stata alzata, fissando al +5% (invece del +3%) il limite sui margini del 2022 rispetto al 2021 oltre il quale sarà applicata la tassa beneficiando le banche. Per quanto riguarda il limite dei margini 2023 rispetto al 2022, la soglia è stata ancora aumentate, arrivando a oltre il 10% (anziché al 6%). Questo ha avuto un impatto immediato sulle banche italiane, che potrebbero ora pagare un importo notevolmente ridotto.
Prospettive finanziarie e gettito atteso
Si stima che il gettito dalla nuova tassazione potrebbe aggirarsi intorno ai 2 miliardi di euro, rispetto ai 3 miliardi inizialmente previsti. Tuttavia, alcune banche, come il Credito Sportivo e altri istituti di credito, potrebbero non essere soggette a questa tassazione, creando incertezza sul totale effettivo. Quel che è certo è che bisognerà attendere la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale per capire chi sarà veramente coinvolto.
Rassicurazioni dal governo: la nota di Giorgetti e le dichiarazioni del ministro Urso
Dopo l’annuncio della tassa sugli extraprofitti, il ministro Giorgetti ha rilasciato una nota per chiarire la posizione del governo e rassicurare gli investitori.
La comunicazione, che annunciava misure più morbide e margini più allentati, si è resa necessaria dopo una mattinata non esente da tensioni, segnata in particolare dal crollo generalizzato degli istituti bancari in borsa.
Nella nota si precisava anche che le banche che avevano già formulato l’adeguamento dei tassi sulla raccolta, seguendo pertanto le raccomandazioni dello scorso 15 febbraio, non subiranno chissà quali conseguenze dalla nuova misura.
Allo stesso tempo, Adolfo Urso, ministro delle Imprese e del Made in Italy, ha ulteriormente sottolineato che l’iniziativa ha lo scopo di riportare equità nel sistema e fornire sollievo alle famiglie in difficoltà finanziaria. Questi, intervenuto a Omnibus su La7, dopo aver affermato che la tassa era stata proposta dal ministro Giorgetti, il quale era sempre attento ai conti, aveva dichiarato quanto segue:
Siamo intervenuti per riportare giustizia e permettere ai più vulnerabili di difendersi anche loro, perché questi soldi andranno alle famiglie che necessitano di pagare i mutui aumentati e ai lavoratori più svantaggiati con il taglio del cuneo fiscale. Non si tratta di una misura politicizzata, di destra o di sinistra, ma di una misura giusta e responsabile.