È morto, dopo essere stato ricoverato d’urgenza, il 35enne accoltellato fuori da un locale al Poetto di Quartu Sant’Elena, a Cagliari, all’alba di ieri. Per la vicenda è finito in carcere, nelle scorse ore, un 21enne della zona. Gli inquirenti lo avevano ascoltato a lungo, insieme al fratello, dopo aver raccolto le testimonianze dei presenti, che avevano riferito di un loro possibile coinvolgimento nell’aggressione. Alla fine il ragazzo, sfinito, avrebbe ammesso le sue responsabilità.
Accoltellato al Poetto di Cagliari, muore in ospedale: arrestato un 21enne della zona
Si chiamava Luca Mameli, il 35enne originario di Capoterra, in provincia di Cagliari, morto dopo essere stato ricoverato a causa delle ferite riportate in seguito ad un accoltellamento subìto fuori da una discoteca di Quartu Sant’Elena. Un’aggressione violentissima, scaturita, secondo i testimoni, da una rissa nata da una scommessa tra due gruppi di partecipanti alla serata.
L’obiettivo era provare a bere più alcolici degli altri. Un gioco poi degenerato in spintoni e botte, fino alle coltellate mortali. Poco dopo le 5.30 di mattina era scattato l’allarme. All’arrivo dei sanitari del 118 la vittima era stata portata all’ospedale Brotzu della città, dove, qualche ora dopo, era deceduta. Il presunto killer, invece, si era dato alla fuga, insieme al fratello più grande, di 26 anni.
Grazie alle testimonianze dei presenti e all’analisi dei filmati delle videocamere di sorveglianza del locale – messi subito a disposizione degli inquirenti -, i due erano stati individuati e rintracciati in una camera d’albergo poco lontana, dove si erano recati nel tentativo di far perdere le loro tracce. Ascoltati a lungo in caserma, hanno raccontato la loro versione dei fatti. Alla fine il 21enne, un allevatore della zona, è stato arrestato.
Si chiama Alessio Desogus ed è difeso dall’avvocata Maria Lucia Mancosu. Prima di essere trasferito nel carcere di Uta ai carabinieri ha detto che la lama del coltello a serramanico che aveva con sé sarebbe scattata all’improvviso, senza che lui lo volesse, nel corso della colluttazione con il “rivale”. Lui avrebbe voluto solo sferrargli un pugno. Una spiegazione ancora tutta da verificare, come quella che vorrebbe che nella vicenda fosse coinvolta una ragazza. La stessa che, dopo la morte del 35enne, in lacrime avrebbe urlato:
È colpa mia.
Il fratello è stato rilasciato ma, secondo fonti locali, non è escluso che nelle prossime ore la sua posizione possa passare di nuovo al vaglio degli inquirenti.
Sconvolta la comunità locale
Con profondo dolore apprendo della tragica scomparsa di un nostro concittadino. Luca Mameli, giovane ragazzo conosciuto da tutta la comunità, ci lascia senza parole e avvolti dalla tristezza. È proprio vero che la vita è un brivido che vola via. Mi stringo alla famiglia con sincero cordoglio,
ha fatto sapere il sindaco di Capoterra, Beniamino Garau, dopo aver appreso la notizia. Tutte le manifestazioni comunali organizzate per i prossimi giorni sono state annullate in segno di rispetto verso la famiglia. La sua morte segue di qualche giorno quella di Gabriele Pergola, il 43enne originario proprio di Quartu strangolato con un asciugamano in un b&b di Quartucciu, sempre a Cagliari, dal 19enne Gabriele Cabras.
Ascoltato dagli inquirenti il giovane ha raccontato la sua versione dei fatti, sostenendo di aver aggredito il conoscente – con cui si era dato appuntamento per consumare della droga – al culmine di una lite scoppiata dopo un rifiuto sessuale, per difendersi dall’altro. Non si sarebbe neanche accorto di averlo ucciso, ha detto. In attesa dell’esito dell’autopsia è stato trasferito in carcere.