Patrizia Nettis è morta suicida? È stata spinta a farlo? Se sì, potrebbe entrarci qualcosa l’imprenditore di Fasano ascoltato come “persona informata dei fatti” e poi iscritto nel registro degli indagati con l’accusa di istigazione al suicidio e stalking? Sarebbe stato lui, secondo gli inquirenti, a vederla viva per l’ultima volta, insieme a un secondo uomo: con loro, stando ad alcuni testimoni, la donna avrebbe litigato, in strada e poi al telefono, poco prima della fine. La famiglia è intenzionata a vederci chiaro.

Patrizia Nettis morta suicida? Spunta una lite misteriosa in strada poco prima della fine

La 41enne, giornalista di professione, era stata trovata senza vita all’interno della sua abitazione nel centro storico di Fasano, in provincia di Brindisi, la sera del 29 giugno scorso. Si sarebbe impiccata dopo aver inviato un messaggio di addio al figlio di 9 anni, che vive insieme al padre, suo ex marito.

Dalle ultime notizie emerse sulla vicenda, riportate dal Corriere della Sera, sembra che poco prima la donna avesse avuto una discussione con due uomini, tra cui l’imprenditore indagato per istigazione al suicidio e stalking. Forse lo stesso a cui lei, dopo essere rincasata, avrebbe urlato, al telefono:

Mi hai rovinato la vita.

Un dettaglio importante, reso noto nelle scorse ore da alcuni suoi vicini di casa e su cui ora gli inquirenti stanno indagando. Potrebbe celarsi dietro a quel litigio, infatti, il motivo che avrebbe portato la donna a togliersi la vita. Se effettivamente di suicidio si tratta. L’avvocato Giuseppe Castellaneta, che sostiene la sua famiglia, ha infatti avanzato l’ipotesi che possa anche essersi trattato di altro.

Per questo, negli scorsi giorni, ha chiesto che il corpo della 41enne venga riesumato e analizzato da un altro medico-legale. Un’attività d’indagine difensiva parallela a quella già in corso da parte della Procura di Brindisi.

Crediamo che l’autopsia sia un passaggio importante per accertare la verità. Non stiamo cercando un colpevole, vogliamo che sia fatta chiarezza, che sia stabilito con certezza quello che è successo: lo dobbiamo ai genitori e al figlio di Patrizia Nettis,

ha dichiarato il legale. Il pm sulla sua richiesta non si è ancora espresso. Ma avrebbe già sequestrato il telefono cellulare dell’unico indagato (quello della vittima risulta, per ora, inaccessibile) per analizzarlo e capire se nasconda elementi utili a ricostruire gli ultimi giorni e le ultime ore della giornalista.

I messaggi di cordoglio per la vittima

Un alone di profonda tristezza e di immenso dolore avvolge la nostra città. La scomparsa di Patrizia ci lascia sgomenti, senza fiato, senza parole. Perdiamo una professionista seria e competente, una giornalista sempre sul pezzo, un “vulcano di energia” dal sorriso contagioso che, sul lavoro come nello sport, si è sempre saputo distinguere per abnegazione, talento e capacità. Ci mancherà la tua penna brillante. Ci mancheranno le tue storie appassionate. Ci mancherai, Patrizia!,

ha dichiarato il sindaco di Gioia del Colle, Giovanni Mastrangelo. Come lui in tanti, sui social, l’hanno ricordata per la passione che ha sempre messo nel suo lavoro. A Fasano era arrivata appena due mesi fa, dopo aver firmato un contratto di lavoro a tempo indeterminato come specialista della comunicazione istituzionale, ma da anni scriveva anche per la Gazzetta del Mezzogiorno, per cui, proprio negli ultimi giorni, stava preparando un’intervista ad Inzaghi.

Era soddisfatta, professionalmente ed economicamente. Chi indaga punta a capire cosa – o chi (e perché) – possa averla spinta ad arrivare a un gesto così estremo.

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