La tragica vicenda dell’investimento mortale del giovane Chris Abom da parte di Davide Begalli continua a tenere banco, scuotendo le coscienze di tutta la comunità e generando tensioni palpabili: la famiglia di Begalli è stata oggetto di una vera e propria spedizione punitiva, che la compagna di Begalli rievoca con terrore in una drammatica intervista.
La compagna di Begalli rievoca la spedizione punitiva: “Volevano vendicare Chris”
La casa dell’uomo, ora agli arresti domiciliari, è stata presa di mira da un gruppo di persone, segnando un nuovo capitolo nell’evolversi di questa drammatica vicenda. L’episodio, definito dalla stampa come una “spedizione punitiva”, ha visto almeno 30 persone radunarsi davanti alla residenza di Begalli, intimandogli di uscire. Gli aggressori, armati di sassi e bastoni, avrebbero gridato minacce e insulti, secondo quanto riferito dalle autorità. L’avvocato difensore del 39enne ha descritto l’accaduto come un effetto della “gogna mediatica“, che Begalli ha subito dall’opinione pubblica dopo l’incidente fatale.
Le dichiarazioni di Melania Gatto, compagna di Begalli, rivelano lo stato di shock e paura che ha invaso la famiglia dopo l’aggressione. “Siamo barricati con la pattuglia dei carabinieri piazzata davanti all’ingresso“, ha affermato Gatto, sottolineando la necessità di maggiore sicurezza per loro stessi dopo l’episodio violento.
La vicenda ha sollevato interrogativi sul comportamento di Begalli nel momento dell’incidente. Secondo la sua testimonianza, Begalli avrebbe spiegato alla gip di aver travolto il giovane calciatore a causa di una distrazione alla guida: “Stavo cambiando la stazione radio, credevo di aver preso un palo”, avrebbe detto. I medici dell’ospedale di Borgo Trento hanno sottolineato che una sosta immediata avrebbe potuto salvare la vita di Chris.
Le indagini hanno rivelato tracce di sangue e capelli della vittima sulla carrozzeria dell’auto di Begalli. Tuttavia, la compagna del 39enne difende la sua innocenza, affermando che né lei né Begalli si erano accorti di queste tracce e sostenendo che Davide era lucido quella sera e non era sotto l’influenza di alcol o altre sostanze.
La controversia che circonda il caso è palpabile, con opinioni fortemente contrastanti sulla colpevolezza di Begalli. Mentre i magistrati sostengono che l’uomo abbia mostrato “spregio della vita umana“, Gatto lo dipinge come una persona con valori, un lavoratore e una figura paterna per suo figlio.