Continua il botta e risposta tra l’esecutivo e le compagnie aeree sulla questione del caro voli.
Dopo le dure dichiarazioni dell’ad di Ryanair contro il provvedimento del governo italiano che vorrebbe regolare il ‘caro voli’, in serata dal MIMIT fanno sapere che c’è spazio per un confronto.
Caro voli, il ministero risponde a Ryanair
Il ministro delle imprese Urso aveva già espresso tutto il suo stupore nell’apprendere le parole di Eddie Wilson capo della compagnie irlandese, e lo stesso vale quando si parla di Ue.
“Il libero mercato c’entra poco, c’entra molto la speculazione”
Ancora una volta entrano in gioco meccanismi di libera impresa e formulazione del prezzo che meriterebbero un controllo maggiore anche da parte dei regolatori comunitari. Una regolamentazione che a prescindere dalla fonte, pare inaccettabile per le compagnie aeree che volano sul belpaese.
Quando Ryanair sostiene che sia più una questione di operatività e scelte di rotte appetibili, tralascia quei collegamenti verso le isole che per l’Italia dovrebbero essere servizio essenziale, ma che gli irlandesi ritengono almeno per alcuni mesi non profittevoli.
Il ministero apre uno spiraglio di confronto
Dal Ministero per le imprese e il made in Italy, con una nota alle agenzie, fanno sapere di essere aperti ad un “confronto nel merito anche con le compagnie aeree. Come dimostrato negli incontri di oggi con Raynair e Ita”. Ma nel dettaglio l’esecutivo sembra voler tirare diritto per la sua strada regolatoria.
“Restano da trovare i giusti compromessi per soluzioni equilibrate per passeggeri e compagnie, tenendo però sempre fermo i diritti degli utenti, in particolar modo di tutte le aree meno soggette alla concorrenza perché non raggiungibili con altre forme di trasporto ad avere un servizio adeguato e a prezzi di mercato”.
Restano le profilazioni che le compagnie negano
Le stesse fonti del ministero per le imprese fanno sapere come sia altrettanto sorprendente sentire le compagnie aeree negare l’uso di algoritmi per la profilazione dei consumatori.Pratica che è ormai prassi tra i portali di vendita di servizi digitali e non.
“Stupiscono le dichiarazioni dell’ad di Ryanair circa l’inesistenza di meccanismi di profilazione. Sull’uso della profilazione nella vendita dei biglietti aerei sono disponibili ampie evidenze riportate da prestigiose riviste internazionali e l’America, e dunque ‘non lo Stato sovietico’, indaga il fenomeno già da molti anni”.
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