I suoi appunti hanno dimostrato che Meloni la legge non l’ha letta, perché le critiche che fa sono due. La paura che il salario minimo possa abbassare il tetto degli stipendi è una paura assolutamente infondata. Il secondo timore di Meloni è sulla rappresentanza dei sindacati. Ma con la nostra legge vengono spazzati via tutti i contratti pirata quindi viene rafforzata la contrattazione nazionale”, così Francesco Silvestri, capogruppo M5s alla Camera, durante il Tg Plus condotto da Aurora Vena.

Silvestri (M5s): “L’incontro con Meloni sul salario minimo non rischia di saltare”

Venerdì ci dovrebbe essere l’incontro tra Meloni e le opposizioni sul salario minimo. Oggi però la premier è tornata a sottolineare i suoi timori sulla proposta.

Anche qualora i contratti nazionali stabilissero che uno stipendio sia sui 7 euro lordi orari, come succede alle guardie giurate – continua Silvestri – viene immediatamente innalzato a 9 euro lordi orario. Si può essere d’accordo o no. L’importante è che le leggi si leggano. Stavano per dire no in parlamento a una legge che non avevano nemmeno letto”.

Alla luce delle nuove dichiarazioni di Meloni sul salario minimo, che ricalcano il pensiero già espresso in passato dalla presidente, sembra emergere che nell’incontro di venerdì non si discuterà la proposta delle opposizioni ma si affronterà il tema salario minimo in maniera più estensiva.  

Spero si partirà dalla proposta a prima firma Giuseppe Conte – dice il deputato pentastellato. “Se poi invece si vorrà parlare concettualmente di quelli che sono i dubbi sul salario minimo noi ci faremo trovare pronti. La presidente Meloni deve capire che alle persone non servono i suoi appunti. Servono le leggi. E fra queste molti italiani chiedono un salario minimo perché i salari italiani sono tra i più bassi europei. Nella legge da noi proposta c’è anche tutta la parte di finanziamento per le imprese. Ci auguriamo che la legge sul salario minimo possa favorire anche un innalzamento degli stipendi in generale come è successo negli altri Paesi, come in Germania. Con la speranza che stimoli una competitività anche per il resto”.