La delega per la riforma fiscale ha avuto il via libera definitivo alla Camera, il 4 agosto, e tra le varie novità, ci sono anche la rimodulazione dell’Irpef dal 2024, con nuove aliquote.

Una delle principali novità, tra l’altro più attesa, è proprio la riforma dell’Irpef, che avrebbe proprio lo scopo di ridurre il peso del Fisco sugli stipendi. Tra le modifiche c’è il passaggio da quattro a tre aliquote.

Chi dovrebbe risparmiare con la nuova rimodulazione?

Via libera alla delega fiscale, tra le novità nuove aliquote Irpef dal 2024

Il 4 agosto 2023, la delega fiscale ha avuto il via libera definitivo alla Camera, con 184 voti favorevoli, 85 contrari e nessun astenuto. Con l’approvazione definitiva, la Riforma fiscale 2023/2024 diventa Legge.

Concluso l’iter parlamentare, il Governo dovrà mettere in campo uno o più decreti attuativi entro 24 mesi di tempo. Tra le diverse novità inserite nella delega per la riforma fiscale, c’è anche la revisione dell’Irpef, la quale si appresta a cambiare forma, attraverso una graduale riduzione. Tra le diverse ipotesi messe in campo c’è la rimodulazione delle aliquote e degli scaglioni.

Ricordiamo, infatti, che il sistema di tassazione ordinaria ha già subito una revisione, con il passaggio da cinque alle quattro aliquote attuali. Tra le ipotesi c’è un’ulteriore riduzione a tre aliquote e scaglioni di reddito.

Qual è l’obiettivo del Governo? Il passaggio graduale verso un’unica aliquota. Il primo step avverrà, molto probabilmente, con il passaggio a tre aliquote nel 2024.

Quali sono le probabili nuove aliquote dal 2024

Attualmente, le aliquote in vigore sono quattro, così come è stato previsto dalla Legge di Bilancio del 2022:

  • 23%, per i redditi fino a 15.000 euro;
  • 25%, per i redditi da 15.000,01 euro a 28.000 euro;
  • 35%, per i redditi da 28.000,01 euro a 50.000 euro;
  • 43%, per i redditi oltre 50.000 euro.

Stando alle previsioni, nel 2024, l’Irpef verrà ulteriormente revisionata, con il passaggio dalle quattro aliquote attuali a tre aliquote. Come sarà rimodulata la tassazione ordinaria? Probabilmente, in questo modo:

  • 23%, per i redditi fino a 28.000 euro;
  • 35%, per i redditi da 28.000,01 euro a 50.000 euro;
  • 43%, per i redditi oltre 50.000 euro.

Chi e quanto dovrebbe risparmiare

Come al solito, a guadagnarci sarebbero i redditi medio-alti e i benefici lascerebbero fuori i contribuenti con redditi fino a 15.000 euro. In particolar modo, andrebbero a guadagnarci i redditi compresi tra 20.000 euro a 35.000 euro, che avrebbero un risparmio da 100 euro a circa 260 euro l’anno.

Dobbiamo, inoltre, sottolineare che in caso di modifiche alle aliquote e agli scaglioni andrebbero a guadagnarci prima di tutto i lavoratori dipendenti e i pensionati.

Bisogna considerare che la riforma dell’Irpef dovrà anche tenere in considerazione altri fattori, come la composizione del nucleo familiare.

Quali sono le altre novità messe in cantiere

Ci sono molte altre novità messe in cantiere. Tra gli obiettivi posti dalla delega alla riforma fiscale c’è la riduzione della tassazione sui premi per le entrate maturate dai lavoratori dipendenti.

Ma ci sono anche novità sulle tredicesime: si ipotizza di ridurre l’Irpef dal 23% al 15%, garantendo un risparmio fino a 80 euro sullo stipendio per ogni singolo dipendente.

Infine, la riforma potrebbe mettere mano anche sulla detassazione per gli straordinari, anche se ancora, non può dirsi per certo in quanto si dovranno valutare le risorse disponibili.

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