Continua a tenere banco il dibattito sul caso De Angelis con il Pd che non ha scelto di protestare con un sit-in davanti alla Regione Lazio dopo la decisione di confermare la fiducia al responsabile della comunicazione. Il caso sembrava essersi risolto dopo che il Presidente Rocca aveva rilasciato un comunicato stampa in cui si ufficializzava la decisione di non revocare la fiducia allo stesso De Angelis dopo le esternazioni sulla strage di Bologna.
Un lungo tira e molla che quest’oggi ha avuto un altro imprevisto risvolto: alcuni esponenti del Partito Democratico seguiti anche da Remo Iantaffi, uno dei sopravvissuti al terribile attentato dell’ormai celebre 2 agosto, si sono presentati sotto il palazzo della Regione Lazio muniti con un manifesto che chiede a gran voce le dimissioni.
“L’accusa” è sempre la stessa come ribadito dalla nota del Pd che già questa mattina recitava:
Contro chi vuole riscrivere la storia negando le responsabilità di matrice neofascista che la giustizia ha già accertato e nonostante questo continua a ricoprire incarichi istituzionale
Caso De Angelis, Foschi (Pd) al sit-in: “Meloni ambigua su questi temi”
Numerose le voci che si sono alzate sul fronte del Pd dopo la decisione di confermare la fiducia a De Angelis, tra cui in particolare quelle del senatore Filippo Sensi, i segretari Daniele Leodori ed Enzo Foschi, fino al capogruppo Pd in regione Lazio, Mario Ciarla.
Tra i primi a farsi sentire è proprio il segretario Pd della Capitale, Foschi che respinge le scuse di Marcello De Angelis e chiede provvedimenti diversi:
Riteniamo insufficienti le scuse di De Angelis e continuiamo a chiedere, a gran voce, le sue dimissioni. E oggi con questo presidio vogliamo tenere alta l’attenzione dell’opinione pubblica su questa vicenda che non puoi chiudersi a tarallucci e vino
Poi, un attacco alla Premier Giorgia Meloni che viene definita “ambigua” in merito a determinati temi:
Pensavamo che la presidente del Consiglio capisse la gravità di queste dichiarazioni e che, per il ruolo che ricopre, prendesse una posizione netta che invece non c’è stata e questo è il segno dell’ambiguità con la quale anche la Meloni su questi temi tende a comportarsi