L’ameba mangia cervello è presente in Italia? E’ quello che si chiedono in molti dopo la tragica morte di Megan Ebenroth, una studentessa 17enne della Thomson High School, in Georgia, negli Usa. La ragazza è deceduta in seguito ad un bagno in un lago, per una rara infezione cerebrale causata da naegleria fowleri.
Ameba mangia cervello in Italia
L’ameba mangia cervello si trova anche in Italia. Va detto però che l’unico caso di decesso dovuto a questo microbo nel nostro Paese risale al 2004 ad Este.
In quel caso la vittima fu un bambino di 9 anni, che venne a contatto con l’ameba dopo aver nuotato in un laghetto che prendeva acqua dal Po.
La naegleria fowleri, questo il nome scientifico dell’ameba, vive in tutto il mondo, ma predilige ambienti di acqua dolce e calda. La si può trovare soprattutto in laghi e stagni, ma anche in acque termali, piscine, e potenzialmente anche nell’acqua di rubinetto.
L’ameba mangia cervello non può essere rilevata e quindi non può essere bonificata.
Sintomi e mortalità della malattia causata dall’ameba mangia cervello
La malattia causata dall’ameba mangia cervello è molto rara, ma letale: nel 97% dei casi gli infettati muoiono nel giro di una settimana. Solo 4 infettati su 154 tra il 1962 e il 2021 sono sopravvissuti negli Stati Uniti.
L’ameba entra nell’organismo attraverso il naso e attacca il cervello. I sintomi in genere iniziano con un forte mal di testa frontale, oltre a febbre, nausea e vomito. Con il progredire dell’infezione, sopraggiungono anche convulsioni e allucinazioni prima del coma e della morte.
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