Quando si festeggia Santa Chiara? La patrona di Assisi e di Iglesias in Sardegna si festeggia l’11 Agosto ed è celebre per essere la patrona della televisione e delle comunicazioni.
Nata ad Assisi, probabilmente intorno al 1193, Chiara Scifi, questo il nome di battesimo della Santa, fu molto legata a San Francesco. Ma a differenza di quanto si possa pensare non trascorse la sua vita all’ombra del celebre religioso anzi fondò un ordine di monache clarisse tutto suo.
Sulla sua vita si sa molto anche grazie al fatto che, rispetto ad altri santi ben più remoti, Chiara visse praticamente in pieno Medioevo, epoca più vicina a noi rispetto alle poche testimonianze relative a periodi antecedenti alla cosiddetta “età di mezzo”.
Sin da piccola, Chiara dimostrò una notevole sensibilità per i problemi delle persone disagiate. Infatti nonostante provenisse da una famiglia ricca e benestante non amava vestirsi e comportarsi come un’appartenente al suo ceto sociale.
Tra gli episodi più rilevanti riguardo la sua esistenza vanno segnalati la fuga dalla casa dei genitori, con destinazione la confraternita di Francesco, dove fu vestita alla pari dei frati e il successivo arrivo alla chiesa di San Damiano. Qui vi rimase per più di 40 anni fondando il suo ordine religioso e compiendo molti miracoli e guarigioni.
Santa Chiara proprio qui scrisse la Regola definitiva del suo ordine chiedendo all’allora Papa Gregorio IX la regola della povertà. Il sogno di Santa Chiara era quello di creare un gruppo di claustrali povere immerse nella preghiera e al completo servizio degli altri.
Definite Damianite e da San Francesco Povere Dame, sono passate alla storia come Clarisse. Austerità e povertà furono le parole chiave della sua esistenza terrena.
Presto Chiara fu raggiunta dalla sorella Agnese e da un gruppo di ragazze per continuare la loro scelta di vita. In seguito poi anche sua madre si aggregò a loro.
Quando si festeggia Santa Chiara: la malattia e la sua morte
Durante i suoi ultimi anni di vita la Santa fu purtroppo colpita da una grave malattia. Questa comunque non le impedì di prendere parte con una certa frequenza ai divini uffici.
La tradizione vuole che, nel 1240, sia riuscita addirittura a salvare il convento da un assalto dei Saraceni portando sull’ostensorio l’Eucarestia.
Muore l’11 Agosto del 1253 fuori le mura di Assisi, a San Damiano, all’età di 60 anni. Lasciando dietro di sé molte “sorelle” che, in ambito religioso, portano ancora alto il suo nome.
Due anni dopo viene proclamata Santa ad Anagni, da Papa Alessandro IV. Attualmente le sue reliquie sono esposte nella cripta della Basilica di Santa Chiara ad Assisi.
Santa patrona della televisione e delle telecomunicazioni
A proclamarla santa patrona della televisione e delle telecomunicazioni è papa Pio XII, il 17 Febbraio del 1958.
Tommaso da Celano, nella sua opera “Legenda Sanctae Clarae Virginis”, grazie alle testimonianze delle suore al processo di canonizzazione del Novembre del 1253 è riuscito a risalire all’avvenimento che oggi ha portato la santa ad essere patrona della televisione.
Tutto è accaduto durante la notte di Natale del 1252 ad Assisi quando la comunità delle clarisse del convento fondato da Chiara d’Assisi si riunì nella cappella per la celebrazione sacra. Chiara però debilitata a causa della malattia non potè parteciparvi. Così, racconta lo scrittore francescano, la santa rimase nella sua cella distesa a letto, senza poter stare vicino alla sua comunità in quel giorno tanto importante. Così si mette a pregare il Bambino Gesù, vuole infatti condividere con lui il suo dolore per l’assenza a tale celebrazione.
Proprio in quel momento, avviene qualcosa di straordinario. Infatti quando le altre religiose tornano dalla loro fondatrice, Chiara racconta loro, in maniera dettagliata, tutto ciò che è successo durante la Santa Veglia nella cappella.
Di fronte allo stupore delle religiose, Santa Chiara spiegò che Dio le aveva concesso la grazia di vedere proiettate sulle pareti della sua cella le scene della cerimonia. In un certo senso quella fu la prima trasmissione televisiva di una messa.