Continuano a far discutere i provvedimenti emersi dal decreto Omnibus che nella giornata di ieri ha sancito importanti modifiche anche nell’ambito del caro voli. L’ultimo attacco arriva quest’oggi direttamente da Ryanair, una delle principali compagnie aeree low cost, che attraverso il proprio amministratore delegato ha espresso tutto il proprio disappunto.

Un’intervista lunga concessa a La Repubblica all’interno della quale si evidenziano tutti i difetti di un decreto che viene etichettato come “ridicolo”, sottolineando alternative più funzionali attraverso un linguaggio certamente colorito. Nello specifico, Eddie Wilson alla domanda diretta sull’intervento del governo Meloni per rivedere i prezzi dei voli risponde:

Non poteva né doveva intervenire. Il decreto, non capisco da dove arrivi, è in netto contrasto con il regolamento 1008 dell’Unione europea che lascia le compagnie libere di fissare i prezzi. Per questo l’Europa spazzerà via le norme italiane, colpevoli di interferire con il mercato

Stando alle sue parole, inoltre, c’è già un precedente storico che non ha funzionato e che addirittura va ripescato nei primi del 900 quando l’Unione Sovietica provò ad attuare una politica “simile” a quella suggerita dal nuovo decreto per limitare i prezzi:

[Ci provò] L’Unione sovietica nel 1917. E la cosa non ha funzionato. Anche alla Scuola di Harry Potter hanno capito che bisogna aumentare l’offerta di un prodotto perché i prezzi diminuiscano

Caro voli, l’attacco di Ryanair: “Sarete sempre costretti a fare tappa in Germania”

Un attacco aperto contro il decreto Omnibus che l’ad di Ryanair giustifica evidenziando anche l’apporto in termini di servizi offerto dalla compagnia irlandese. Numeri alla mano, Eddie Wilson sottolinea il numero di passeggeri che hanno volato da e per l’Italia, dichiarando anche che la modifica ai prezzi richiesta dal governo andrà inevitabilmente a corrompere un modello che finora ha portato solo che benefici, almeno secondo il suo punto di vista:

Quest’anno noi trasporteremo verso l’Italia e dall’Italia più di 56 milioni di passeggeri. Ha sentito bene: 56 milioni. E il successo di Ryanair si basa su un principio fondamentale: aumentare i posti a disposizione sugli aerei e, in questo modo, tenere le tariffe molto basse. Ora, però, il governo colpisce al cuore questo schema virtuoso

Dunque, una valutazione quella fatta dal governo che secondo l’ad di Ryanair potrebbe tramutarsi in un autogol significativo per tutti i viaggiatori italiani. L’analisi che suona quasi come una minaccia di Wilson parla di scelte strategiche inevitabilmente cambiate per la compagnia aerea che a questo punto guarderà molto di più alla Spagna anziché alle isole italiane, tra le regioni più colpite dal caro voli:

È illegittimo e illogico. Se restasse così, invece di aprire una nuova rotta da una qualsiasi città italiana a Catania, voleremo di più verso la Spagna. Sa dove stanno esultando per il vostro decreto? A Malta, a Cipro, alle Canarie: sanno che noi voleremo di più verso di loro, piuttosto che essere prigionieri in Italia.

Infine, l’ultimo attacco:

Le consiglio di comprare subito qualche guida di Monaco e Francoforte. Due città che i viaggiatori italiani conosceranno presto molto bene. Non avrete più voli intercontinentali diretti dal vostro Paese. Sarete sempre costretti a fare tappa in Germania. Una specie di tragedia.