Si torna a parlare del ragazzo investito a Verona lo scorso 31 luglio: a quasi due settimane dalla sua morte, si è verificata una spedizione punitiva contro Davide Begalli, l’uomo che accusato di omicidio stradale e mancanza di soccorso. Per il legale dell’indagato tale spedizione è stata una conseguenza della “gogna mediatica” a cui è stato sottoposto Begalli da quando è avvenuta tragedia.
Ragazzo investito a Verona, spedizione punitiva contro Begalli: cos’è successo
Sono state circa una trentina di persone a compiere la spedizione punitiva contro colui che è considerato il pirata della strada responsabile della morte del 13enne Chris Obeng Abon, il ragazzo investito a Verona, precisamente nella località di San Vito di Negrar, il 31 luglio 2023.
Diversi soggetti sarebbero arrivati alla porta d’ingresso dell’abitazione dove Davide Begalli, 38 anni, sta scontando i domiciliari. Essi poi hanno iniziato a tirare pugni e sassi contro la casa dove si trova l’uomo. Inoltre hanno lanciato una serie di minacce verbali dirette proprio all’uomo ritenuto responsabile della morte del giovane Chris.
Il gruppo, che si è avvicinato all’abitazione con fare violento e aggressivo, era composto da persone incappucciate. La maggior parte di questa aveva anche il volto coperto per non farsi riconoscere. Alcuni avevano con sé anche dei bastoni. Secondo ciò che si apprende, a partecipare sarebbero stati solamente uomini di colore.
Essi, stando a quanto emerge dal racconto del pomeriggio di ieri, avrebbero urlato e minacciato Davide Begalli. Gli avrebbero detto: “Vieni fuori che ti ammazziamo”. I testimoni parlano di una scena allucinante e di vero terrore, che ha spaventato non solo diretto interessato, ma anche i residenti della zona, allarmati dalle urla.
L’aggressione È avvenuta intorno alle 18. Begalli, 30 anni il prossimo 15 agosto, si è ritrovato ad essere bersaglio di quella che viene definita una vera e propria “spedizione punitiva” fatta di violenze, insulti e minacce di morte per il suo coinvolgimento nella morte di Chris Obeng Abom.
Al momento il 38enne si trova a casa della compagna dove sta scontando i domiciliari. È ritenuto essere il pirata della strada che ha travolto e investito la giovane vittima di origini ghanesi. La tragedia era avvenuta lo scorso lunedì 31 luglio intorno alle 21.30 di sera. A investire il giovane Chris era stata una Renault Espace, identificata poi dalle telecamere di sorveglianza. L’uomo alla guida non si era fermato a prestare soccorso al ragazzo.
Le dichiarazioni dell’avvocato di Begalli
A raccontare quanto accaduto ieri è stato l’avvocato Massimo Dal Ben, il legale di Davide Begalli. Quest’ultimo aveva ottenuto lo scorso lunedì mattina la possibilità di scontare gli arresti domiciliari a casa della compagna. Casa situata sempre nel Comune di Negrar, nel veronese.
Ed è proprio qui che si è verificata la spedizione punitiva da parte di una trentina di uomini nei suoi confronti. L’avvocato Dal Ben ha spiegato:
In quel momento il mio assistito si trovava nella casa della compagna insieme al figlio minorenne della donna, è stato un autentico raid punitivo, gridavano di volerlo uccidere, Begalli e il ragazzo hanno cercato in ogni modo di bloccare la porta dall’interno per impedire a quelle persone di buttarla giù.
Poi ancora il legale dell’indagato ha spiegato che gli uomini incappucciati se ne sono andati solo dopo che sono state allertate le forze dell’ordine:
Il mio cliente adesso ha la spalla dolorante, alla fine quegli uomini se ne sono andati sentendo che Begalli stava chiamando i carabinieri.
Pare però che questi stessi uomini avrebbero promesso all’indagato che sarebbero tornati presto. Ora si indaga sull’identità di questi uomini. Di fondamentale importanza sono le testimonianze raccolte dai residenti della zona e le immagini immortalate da alcune telecamere di sorveglianza.
L’avvocato del 38enne ha sostenuto che questo episodio non è altro che il risultato della “gogna mediatica” a cui il suo assistito è sottoposto da quando sono usciti fuori il suo nome e il suo coinvolgimento nella tragedia.
Chi era Chris e cos’è successo
Chris Obeng Abom era un giovane di 14 anni che ha perso la vita intorno alle 21.30 di lunedì 31 luglio 2023. Egli, mentre camminava sul ciglio della strada, è stato travolto da un’automobile. Il guidatore non si è fermato a prestare soccorso.
Tuttavia, come hanno riferito i medici dell’ospedale di Borgo Trento, dove il ragazzo è stato portato a oltre due ore dall’incidente, egli si sarebbe probabilmente potuto salvare se qualcuno avesse chiamato immediatamente l’ambulanza.
A trovarlo riverso per terra sono stati due passanti che hanno presto allertato il 118. La mattina seguente il ragazzo è deceduto in ospedale. Nel frattempo i carabinieri avevano visionato le immagini immortalate riprese da alcune telecamere di sorveglianza e identificato l’automobile che aveva investito in giovane, nonché il proprietario, Davide Begalli.
L’uomo, che adesso si trova ai domiciliari con l’accusa di omicidio stradale, continua ancora adesso a sostenere di non essersi reso conto di aver investito qualcuno.
In Ghana chi provoca un incidente o è sospettato di averlo provocato, (o sta antipatico a qualcuno) viene prima linciato da una folla inferocita, poi dato alle fiamme con un copertone (usato) al collo
Ci sono in rete molti video di queste esecuzioni, la “civiltà” è giunta anche in Ghana ed hanno gli smartphone
Per trovarli cercate ” african mob necklace “