Una nuova spaventosa esplosione nei pressi di Mosca acuisce le tensioni sul fronte di guerra con il terribile scoppio che ha provocato oltre 20 feriti. Si indaga ancora sulle circostanze che hanno portato allo scoppio di un impianto ottico-meccanico situato precisamente a Sergiev Posad, circa 71 km dal centro.
Per adesso, i funzionari del servizio di emergenza hanno reso noto che non vi è alcuna causa legata ai droni militari, allontanando quindi in una prima fase il coinvolgimento di Kiev nell’esplosione. Quel che resta certo è il numero di feriti sempre più in aumento che attualmente si è stabilito intorno a 25 civili, mentre è in corso l’evacuazione di tutta la zona interessata dal boato.
Guerra, le cause dell’esplosione nei pressi di Mosca: “Errore umano”
Si susseguono voci sparsi in merito alla natura dell’esplosione che ha visto saltare in aria il deposito di fuochi d’artificio nei pressi di Sergiev Posad. Al momento, fanno sapere le autorità, non vi sono ulteriori incendi ma le macerie potrebbero aver sommerso i tanti lavoratori e civili presenti nella zona.
Nel frattempo, lo scenario è davvero tetro con una nube di fumo enorme che ha coperto la cittadina russa; difficile capire se, come pare sia stato confermato recentemente, non vi sia alcuna implicazione di natura bellica e che quindi Kiev non abbia molto a che fare con quanto verificatosi. D’altronde, inizialmente i media locali avevano subito attaccato parlando di “un drone che ha colpito un impianto vicino Mosca”.
La voce più attendibile che rimbalza nelle ultime ore è quella di “errore umano”, come ribadito dal ministero delle Emergenze che ha poi precisato l’entità del danno:
Sono stati distrutti 1.600 metri quadrati di hangar ceduti a una società privata dalla Zagorsk
Ricordiamo che la Zagorsk è una delle aziende che rientra nella Rostec, il conglomerato statale delle aziende strategiche che fanno capo alla holding Shvabe.
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