In mattinata, durante l’udienza generale nell’Aula Paolo VI, Papa Francesco ha fornito un bilancio positivo della XXXVII Giornata Mondiale della Gioventù (GMG), che ha “mostrato a tutti che è possibile un altro mondo: un mondo di fratelli e sorelle, dove le bandiere di tutti i popoli sventolano insieme, una accanto all’altra, senza odio, senza paura, senza chiusure, senza armi“. Si tratta di un insegnamento importante e a cui guardare con attenzione, mentre in Ucraina, e non solo, continua a imperversare la guerra. Dopo essere stato a stretto contatto con i giovani e aver ascoltato le loro parole, il Papa si rivolge ora ai “grandi della terra“.

Papa, GMG: “Si ascolti il messaggio dei giovani e si guardi questo mondo che vuole andare avanti”

Papa Francesco durante l’udienza generale ha dato voce alle richieste dei giovani e al bisogno di “una speranza solida, affidabile“, che proviene da “gioventù animata dal Vangelo, dai giovani che hanno incontrato Cristo e lo seguono“. Oltre alla speranza, un grande tema importante di cui tenere conto oggi è quello della difesa dell’ambiente ed un progresso sostenibile. Il Papa ha colto l’occasione per rivolgere un saluto ai presidenti del regione amazzonica, oggi riuniti nel vertice dei Paesi dell’Organizzazione del trattato di cooperazione amazzonica.

Un’altra delle questioni affrontate dal Pontefice è quella del Covid, che ha colpito molto i giovani, soprattutto a livello psicologico e sociale:

L’isolamento è degenerato spesso in chiusura, e i giovani ne hanno risentito in modo particolare. Con questa Giornata Mondiale della Gioventù, Dio ha dato una “spinta” in senso contrario: essa ha segnato un nuovo inizio del grande pellegrinaggio dei giovani attraverso i continenti, nel nome di Gesù Cristo. E non è un caso che ciò sia avvenuto a Lisbona, città affacciata sull’oceano.

Il viaggio a Lisbona del Santo Padre ha previsto anche una tappa a Fatima, dove la Madonna è apparsa “a tre bambini affidando loro un messaggio di fede e di speranza per la Chiesa e per il mondo“. Qui il Papa ha voluto pregare con alcuni giovani malati affinché “Dio guarisca il mondo dalle malattie dell’anima: la superbia, la menzogna, l’inimicizia, la violenza“. Il papa ha così invocato la fine della violenza e l’avvio verso la pace nella “cara e martoriata Ucraina“. In chiusura, il Pontefice ha commemorato Santa Teresa Benedetta della Croce, Edith Stein, vergine e martire, compatrona d’Europa:

La sua testimonianza stimoli l’impegno per il dialogo e contro ogni forma di violenza e discriminazione. Alla sua intercessione affidiamo la cara popolazione ucraina affinché possa presto ritrovare la pace.