È morto, nonostante il tentativo dei medici di salvarlo, il bimbo di 2 anni trovato senza sensi in piscina ad Asti dopo essere caduto in acqua mentre giocava con il fratello. Per la vicenda è stata iscritta nel registro degli indagati con l’accusa di omicidio colposo la nonna, presente al momento dei fatti.

Bimbo morto in piscina ad Asti: indagata la nonna. L’accusa è di omicidio colposo

Escludo ogni tipo di responsabilità della mia assistita. La famiglia è distrutta dal dolore. La nonna si è sempre occupata dei nipoti egregiamente, era presente in casa e ha tentato di salvare il piccolo praticandogli anche il massaggio cardiaco, prima che arrivassero i soccorsi,

ha dichiarato, nelle scorse ore, l’avvocata Simona Trimarco, che difende la nonna del piccolo Matteo, il bimbo di 2 anni morto dopo essere stato trovato privo di sensi nella piscina di casa ad Asti, in Piemonte. La donna, presente al momento dei fatti, è stata iscritta nel registro degli indagati con l’accusa di omicidio colposo. Un atto dovuto, per cercare di fare chiarezza sulla vicenda.

I fatti risalgono al 31 luglio scorso. All’arrivo dei soccorsi, il piccolo era stato trasportato d’urgenza in elisoccorso all’ospedale infantile Regina Margherita del capoluogo piemontese, dove le sue condizioni erano apparse subito critiche. Dopo essere stato ricoverato per una settimana nel reparto di rianimazione, attaccato alle macchine salvavita, era morto, nonostante il tentativo dei medici di salvarlo.

Una tragedia immensa, per la sua famiglia, che aveva deciso di donarne gli organi. Stando a quanto ricostruito finora, avrebbe perso i sensi dopo essere caduto in acqua: era sfuggito all’attenzione degli adulti mentre giocava a rincorrersi con il fratellino. Ad ucciderlo potrebbe essere stato un malore oppure un incidente. Per il momento, comunque, nessuna pista è esclusa.

È giallo anche sulle cause del decesso del 26enne trovato morto in piscina a Nardò (Lecce)

Il giovane, di nazionalità indiana, era stato trovato senza vita lo scorso 3 agosto all’interno della piscina dell’agriturismo At the Aia, situato in una zona di campagna di Nardò, in provincia di Lecce. Stando a quanto emerso finora, era arrivato in Italia da circa un mese, alla ricerca di prospettive lavorative migliori: in Puglia aveva trovato un impiego come tuttofare, ma era ancora in prova, tanto da non disporre di un regolare contratto.

Ad accorgersi del suo corpo in acqua erano stati alcuni frequentatori della piscina, che avevano subito dato l’allarme. All’arrivo dei soccorsi, però, per lui non c’era più niente da fare. Secondo gli inquirenti potrebbe essere morto dopo essere stato colpito da un malore improvviso, mentre, con l’aiuto di un apposito robot, puliva il fondo della vasca. È improbabile, infatti, che sia annegato, vista l’altezza relativamente poco profonda dell’acqua. A fugare ogni dubbio sarà l’autopsia.

Sembra abbastanza certa, invece, la causa del decesso del 61enne morto ieri, sempre in piscina, a Castiglion Fiorentino. L’uomo, ospite di una struttura comunale insieme agli altri pazienti di una struttura sanitaria assistenziale per persone con disabilità, si trovava nella vasca più grande quando, a causa di un arresto cardiaco, avrebbe smesso di nuotare, all’improvviso. Dopo essersi accorti che qualcosa non andava, il bagnino e gli operatori presenti – tra cui un medico del 118 fuori servizio – si erano prodigati per salvarlo, facendo scattare l’allarme.

Nonostante le varie manovre salvavita – effettuate anche attraverso l’uso di un defibrillatore – l’uomo, però, era deceduto. La sua salma è stata messa a disposizione dell’autorità giudiziaria, sarà il pm di turno a valutare se disporre o meno l’autopsia.

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