Nuovo superbonus tra riforma fiscale e rimodulazione delle aliquote, si annunciano novità su come sarà il bonus più conveniente in termini di agevolazioni nel 2024. Nella legge delega di riforma fiscale approvata in Parlamento qualche giorno fa, si punta a un riordino dei bonus casa per tutelare l’efficientamento energetico. Si tratta di un passaggio chiave sul quale Montecitorio preme affinché il governo proceda con una razionalizzazione e una revisione dei bonus casa.

Ma novità arrivano anche in un campo più largo, che è quello europeo, il quale porterebbe a confermare il superbonus al 90 per cento come avviene già dal 1° gennaio 2023 (il prossimo anno il bonus scenderebbe ulteriormente al 70 per cento), in un capitolo di revisione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) e di allocazione dei fondi europei, in primis il RepowerEu e le risorse di coesione.

Nuovo superbonus tra riforma fiscale e rimodulazione delle aliquote: ecco come sarà il bonus più conveniente nel 2024

Si annuncia un autunno caldo sul fronte della revisione del superbonus tra la riforma fiscale – per la quale il governo ha due anni di tempo per emanare i decreti attuativi – e la rimodulazione delle risorse, considerando anche ciò che è avvenuto con i fondi del Pnrr.

Tra i passaggi chiave della riforma fiscale approvata qualche giorno fa in Parlamento, vi è quello relativo a una differente razionalizzazione dei bonus casa e, in particolare, sulle agevolazioni relative all’efficientamento energetico degli edifici, alla riduzione del rischio sismico degli immobili e alla rigenerazione urbana anche dal punto di vista edilizio, con la salvaguardia dei beni culturali vincolati.

Nella legge delega è stata inserita anche la possibilità di incentivare le polizze assicurative contro il rischio di calamità naturali. Il nuovo corso andrà a modificare anche le regole relative al sistema dei bonus casa e alle agevolazioni ai fini dell’Irpef. La tutela del bene casa sarà esteso sia alla proprietà che alla locazione.

Nuovo superbonus 2024, villette al 90% dopo la proroga del 110% al 31 dicembre 2023

Se il quadro appare chiaro dalla legge di riforma fiscale sui bonus edilizi, in attesa dei decreti attuativi in materia di superbonus la materia sembrerebbe in costante evoluzione. Rispetto a qualche giorno fa, starebbe perdendo quota l’ipotesi delle due aliquote rilanciata dall’Associazione nazionale dei costruttori edili (Ance), una del 60% per i contribuenti più abbienti, l’altra del 100% per gli incapienti, per far spazio a una proroga del bonus 90%.

L’ipotesi è quella di incentivare il superbonus villette – che attualmente non troverebbe collocazione per il 2024 – alla percentuale applicata nel 2023, ovvero al 90%. Ricordiamo che, tale percentuale, è applicata ai nuovi lavori in superbonus mentre per i lavori iniziati nel 2022 è stata prorogato il 110% proprio nel decreto “Omnibus” del 7 agosto 2023. Pertanto, i contribuenti che abbiano raggiunto il primo stato di avanzamento dei lavori del 30% entro la fine di settembre dello scorso anno, avranno tre mesi in più di tempo per concludere i lavori ed effettuare i pagamenti. La scadenza finale è fissata al 31 dicembre 2023.

Quoziente di reddito per il bonus villette del prossimo anno

Il superbonus 90% delle villette rappresenterebbe una nuova collocazione delle risorse del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) in ottica di efficientamento energetico. A tal proposito, dal fondo RepowerEu si potrebbero liberare risorse per 2,76 miliardi di euro, anche se altri fondi dovrebbero arrivare dall’allocazione dei fondi strutturali europei.

Per il 2024, sul superbonus dovrebbero essere investiti 4 miliardi di euro che andrebbero sostanzialmente alle famiglie che abbiano una capienza fiscale ridotta. Infatti, il bonus 90% dovrebbe essere riservato ai proprietari delle villette che abbiano un reddito fino a 15mila euro all’anno, requisito che è richiesto già per i nuovi lavori del 2023 nel nuovo quoziente familiare.