Il governatore dell'Emilia-Romagna accusa il Governo di aver ignorato le richieste della Regione e dei comuni colpiti dall'alluvione di maggio. E lo fa con un post in cui sottolinea come nell'ultimo Consiglio dei ministri, prima della pausa estiva, non siano stati stanziati i risarcimenti e gli indennizzi per famiglie e imprese.
Il presidente ha infatti attaccato l'Esecutivo, sostenendo che le sono state "ignorate ancora una volta le nostre richieste, condivise coi territori e le comunità colpite dall'alluvione dello scorso maggio".
Stefano Bonaccini va però oltre alla critica e passa ai fatti, inviando una lettere alla presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, per richiedere un incontro urgente. E anticipa ciò che chiedere alla premier: attivare il credito d'imposta per risarcire famiglie e imprese; utilizzare gli ammortizzatori che non sono stati usati e che valgono 1 miliardo di euro.
Le due proposte sono:
Bonaccini però scrive anche una missiva al generale Figliuolo, con cui la collaborazione prosegue in maniera "proficua e quotidiana", per richiedere un incontro a Bologna. Il commissario straordinario per l'alluvione ha già confermato la sua disponibilità e a breve "sarà definita la data". L'incontro servirà
Intanto i lavori urgenti per ripristinare la Romagna e l'area di Cesena continuano. Gli interventi eseguiti sono rimozione di materiali trasportati dalle acque in piena, la chiusure delle rotte arginali e la ricostruzione delle rive del fiume Savio e i suoi affluenti; ripristino del muro idraulico, delle scarpate e degli argini per il torrente Pisciatello.
Sono stati avviati 3 interventi di somma urgenza da 1 milione 450mila euro. Nel territorio della Provincia di Forlì-Cesena, sono gli 14 interventi di somma urgenza avviati, per un totale di 13 milioni 300mila euro. Un intervento è stato ultimato, gli altri 13 con fine lavori previsti a fine settembre 2023.