“Non abbiamo potuto vedere la cella del mio assistito. Non possiamo entrare, considerando il regime di 41 bis. Se ho visto invece l’ambulatorio adiacente alla cella dove riceve le cure? Nemmeno gli ospedali in Congo hanno una stanzetta così. Non puoi curare un malato oncologico al quarto stadio in quelle condizioni”. A Tag24.it, l’avvocato di Matteo Messina Denaro critica le condizioni in cui il suo assistito viene seguito nel carcere Le Costarelle dell’Aquila in cui è recluso da gennaio.

L’avvocato di Messina Denaro, Alessandro Cerella, conferma l’aggravamento del boss e attacca: “Impossibile curare un paziente oncologico in carcere”

Giornata lunga per l’avvocato Alessandro Cerella. Tra una telefonata e l’altra, un’intervista e l’altra, il giovane legale abruzzese di Vasto, in provincia di Chieti, ribadisce anzitutto che le condizioni del boss si sono aggravate. “La sua salute è altamente precaria, ma soprattutto incompatibile con il regime di detenzione”.

“Continuo a sentire la mia collega (l’avvocata Lorenza Guttadauro, alla quale si è aggiunto dallo scorso 25 giugno; ndr) e continuiamo a valutare le scelte opportune da seguire”. Dovrebbe comunque essere prossima l’intenzione di presentare un’istanza di ricovero urgente all’ospedale “San Salvatore” dell’Aquila.

“Qualche collega sostiene malignamente che la nostra sia solo strategia”

Ripete, inoltre, che Messina Denaro si alimenta con succhi di frutta e integratori e che “non mangia. E non è certo una forma di protesta. Ha un tumore al colon, come potrebbe? Qualche collega ha avanzato la malignità che le nostre siano soltanto strategie per farlo uscire dal carcere. Ma non lo sono di certo”.

Oltre che nella stanza citata in apertura, il boss viene seguito periodicamente proprio nell’ospedale del capoluogo abruzzese che il 29enne avvocato ringrazia. Ma non sono stati i medici a consigliare il ricovero. “L’ho visto io debilitato, in quelle condizioni. E ora valuteremo”.

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