Il carcere di Rieti sempre più nel caos. Dai materassi bruciati alle minacce al personale sanitario, fino agli agenti intossicati. Il sindacato Sappe denuncia “gli ennesimi gravi episodi” che stanno mettendo a dura prova la polizia penitenziaria sabina.
Dopo che giorni fa un detenuto aveva aggredito un agente, nella mattina di martedì 8 agosto un detenuto di origini nordafricane ha dato di matto e ha bruciato i materassi della sua cella. Un poliziotto è rimasto intossicato. Ma gli episodi non si fermano qui. Un altro detenuto ha minacciato le infermiere per farsi consegnare alcuni psicofarmaci.
Rieti, caos nel carcere. La denuncia del Sappe
“Ubicato al reparto G1 secondo piano, a seguito di una perquisizione ordinaria ha dato in escandescenza dando fuoco ai materassi della propria cella, solo il tempestivo intervento degli uomini e le donne della polizia penitenziaria ha evitato il peggio”.
Ha raccontato Maurizio Somma, segretario nazionale per il Lazio del Sindacato autonomo polizia penitenziaria Sappe, che sottolinea come a ogni cosa che la polizia penitenziaria fa, i detenuti reagiscono protestando.
“Oramai poter svolgere i propri doveri presso la Casa circondariale di Rieti sta diventando una vera e propria impresa a ogni minima iniziativa presa dalla polizia penitenziaria diventa pretesto da parte dei detenuti di inscenare situazioni di protesta, questa mattina l’ennesima sceneggiata, ma non solo sempre questa mattina un altro detenuto, al quale a seguito di altra perquisizione ordinaria sono state rinvenute nella propria cella diverse pasticche di psicofarmaci, con la scusante di stare male si è recato presso la locale infermeria e ha minacciato le due infermiere di turno con una lametta occultato tra le mani, pretendendo da queste ultime la somministrazione di terapia, le stesse infermiere prese da incredulità e paura sono rincorse alle cure del pronto soccorso”.
Per Donato Capece, segretario generale del Sappe, è necessario ripensare completamente la questione penitenziaria e chiama in gioco il Governo.
“L’ennesimo grave episodio accaduto nel carcere di Rieti deve necessariamente far riflettere per individuare soluzioni a breve ed evitare che la polizia penitenziaria sia continuo bersaglio di situazioni di grave stress e grande disagio durante l’espletamento del proprio servizio non possono più essere ammissibili e tollerabili atteggiamenti prevaricatori, arroganti da parte di una utenza che ormai, è notorio a tutti, è sempre più spietata e insofferente al regime penitenziario, sia adulto che minorile”.
“La politica deve farsi carico di tale problema assumendo idonee iniziative legislative per risolvere quando prima tale questione. Il Sappe, in merito a quanto accaduto, intende rivolgere la propria vicinanza ai poliziotti per il coraggio e le capacità dimostrate dai baschi azzurri di Rieti”.