La Russia sospenderà parzialmente gli accordi fiscali con i ‘Paesi ostili’, tra i quali figura anche l’Italia. È quanto prevede un decreto firmato dal presidente russo, Vladimir Putin. A darne notizia è l’agenzia Ria Novosti, che spiega come il presidente russo abbia firmato un decreto in cui si legge:

“Sulla base della necessità di adottare misure urgenti in relazione alla commissione di azioni ostili da parte di un certo numero di stati stranieri contro la Federazione Russa, i suoi cittadini e le persone giuridiche si sospendono le disposizioni dei trattati internazionali della Federazione Russa”, in materia fiscale.

Russia, Putin sospende gli accordi fiscali con 38 Paesi

Putin ha disposto di congelare l’attuazione delle principali disposizioni degli accordi che disciplinano la tassazione di beni mobili e immobili, dividendi, interessi, redditi da servizi e diritti d’autore, compensi e redditi da lavoro dipendente, nonché la tassazione del capitale. 

Il decreto sospende alcuni articoli del Trattato tra la Federazione Russa e gli Stati Uniti per evitare le doppie imposizioni e prevenire l’evasione fiscale sul reddito e sul patrimonio del 1992; la Convenzione tra i governi della Federazione Russa e degli Stati Uniti per evitare la doppia imposizione del 1994; l’Accordo tra i governi della Federazione Russa e del Canada per evitare la doppia imposizione del 1995; l’Accordo della Federazione Russa con la Svizzera per evitare la doppia imposizione del 1995; nonché documenti fiscali con Repubblica Ceca, Danimarca, Norvegia, Italia, Finlandia, Francia, Germania, Spagna e altri paesi ostili, scrive invece l’agenzia Tass. Sono quindi in tutto 38 i paesi interessati dal decreto firmato da Putin.:

USA , Polonia, Corea del Sud, Bulgaria, Svezia, Lussemburgo, Romania, Gran Bretagna, Ungheria, Irlanda, Slovacchia , Albania, Belgio, Slovenia, Croazia, Canada, Montenegro, Svizzera, Repubblica Ceca, Danimarca, Norvegia, Italia , Finlandia, Germania , Francia , Macedonia, Cipro, Spagna , Lituania, Islanda, Austria, Portogallo, Grecia, Nuova Zelanda, Australia, Singapore, Malta e Giappone. 

Il Ministero degli Affari Esteri comunicherà a questi Paesi la scelta della Russia, al contempo il governo deve presentare alla Duma un disegno di legge sulla sospensione degli accordi, emerge ancora dal decreto firmato da Putin.