L’oro nel fioretto maschile conquistato ai Mondiali di scherma a Milano ha acceso i riflettori su Tommaso Marini. Un ragazzo semplice, giovane e di talento che promette grandi cose anche in vista delle prossime Olimpiadi che si giocheranno a Parigi il prossimo anno. La rassegna disputata in Lombardia ha ottenuto un grande successo, la scherma, che mancava in Italia da tempo, è tornata ad essere lo sport per eccellenza nel nostro Paese. Classe 2000, ha appena 23 anni e vuole sognare in grande, ma resta ben saldo con i piedi per terra, senza montarsi la testa. Il campione del mondo si è raccontato in esclusiva a Tag24.

Mondiali di scherma, Marini si racconta a Tag24

Una vita dedicata allo sport, la passione per la moda, l’amore per la scherma e per la sua famiglia. Il campione del mondo di fioretto, Tommaso Marini, è reduce dalla vittoria della medaglia d’oro conquistata a Milano davanti al suo pubblico, nonostante una spalla da utilizzata a metà. Neanche il tempo di festeggiare la medaglia più importante della sua vita, che è finito sotto ai ferri. Rimettersi in forma il prima possibile per prepararsi al meglio per Parigi 2024, questo è l’obiettivo. In esclusiva a Tag24 Tommaso Marini ha raccontato dell’operazione e dei suoi progetti.

Mercoledì scorso ho dovuto fare un’operazione alla spalla – ha esordito lo schermitore – per fortuna l’intervento è andato molto bene e devo ringraziare il Professore che mi ha operato e tutto il suo staff. Adesso sono alle prese con il post operatorio ed è abbastanza doloroso. Gli ultimi giorni sono stati faticosi, la zona si è risvegliata e mi fa male, ma passerà presto e mi rimetterò in forma. Il recupero? Mi voglio tenere largo e non forzare troppo. Avrò un tutore fino al 20 agosto e poi inizieremo con la fisioterapia. Penso che per tornare in pedana a competere ci vorranno 3 o 4 mesi. Dalle stelle alle stalle, non ho fatto neanche in tempo a godermi e festeggiare la medaglia d’oro! Evidentemente non era il momento”. 

La vittoria dell’oro a Milano

La spalla malandata però non gli ha impedito di arrivare alla medaglia d’oro. Vincere un Mondiale è un’emozione pazzesca, farlo in casa, a Milano, rende tutto indescrivibile. C’erano tantissime persone a seguirci e avevo anche un bel seguito di amici e parenti da casa visto che stavamo abbastanza vicini. Il tifo vuol dire tanto – ha continuato Marini – è stato grintoso e mi ha dato tanta carica e una spinta in più. In semifinale e in finale mi è arrivata un’energia assurda e se ho vinto è anche per merito loro che mi hanno spinto dagli spalti. Questa medaglia è di tutti“.

“Puntavo molto su questo Mondiale. Giocando in casa – ha spiegato l’atleta – era il modo perfetto per dare più visibilità possibile a questo sport e penso ci sia riuscito. Mi fa piacere aver aiutato il movimento, c’è bisogno di più riflettori per guadagnare l’importanza che si merita. La scherma è uno degli sport che vince di più nel mondo e che porta più medaglie al nostro Paese “.

Le Olimpiadi di Parigi

Ora l’asticella si alza, il prossimo obiettivo è Parigi 2024.Per la qualificazione alle prossime Olimpiadi, con la vittoria del Mondiale, mi sento un pochino più tranquillo. C’è ancora da fare ma sono in corsa. Nella gara a squadre non siamo andati benissimo, avremmo potuto fare meglio, ma non dovremmo essere a rischio. Non vedo l’ora di partecipare a Parigi 2024. È il torneo più importante, il sogno di ogni atleta. Mi auguro solo di arrivarci in forma e di viverla con meno ansia possibile. Sarà una bellissima esperienza – ha proseguito Tommaso – vorrei ricordarmi solo le cose positive. In un anno possono succedere tante cose, cerco solo di viverla con leggerezza come faccio per ogni gara del mio percorso sportivo”.

Una dedica speciale

Marini ha provato vari sport, ma con la scherma è scoccato l’amore. “È stato il fioretto a scegliere me e non il contrario. Io vengo dalle Marche e c’è una grandissima tradizione di quest’arma quindi ogni club si dedica a questo. Tra l’altro ora mi alleno a Iesi che è il tempio del fioretto in Italia. Non potevo fare altro insomma, ma sono fortunato”.

Fortunato e soddisfatto, Marini è campione del mondo e ci tiene a fare una dedica speciale. La medaglia d’oro voglio dedicarla a tutti perché questo risultato è frutto di una grande macchina che sta dietro e lavora alle mie spalle. Il mio maestro, la mia maestra, lo staff della Nazionale, le Fiamme Oro che mi permettono di vivere dello sport che amo. Ma una menzione particolare – ha proseguito – la devo fare per lo staff medico della Nazionale e non che mi ha seguito, portandomi in pedana in una condizione simile. Non mi allenavo da un mese per questo problema alla spalla ma con tanta fisioterapia siamo riusciti a vincere. Il dolore? Non c’era in ogni movimento, ma solo nelle parate avversarie. Ho stretto i denti ed ero tranquillo, in ogni caso mi sarei dovuto operare e ho dato il massimo” ha concluso Tommaso Marini.