L’ultimo Consiglio dei Ministri prima della pausa estiva, tenutosi ieri, ha prodotto il Dl Omnibus. Il decreto contenente misure di diverso tipo che vanno ad intaccare attività economiche ed investimenti strategici in vari settori che interviene, tra le altre cose, sull’ampliamento delle licenze taxi, contro il caro voli, sull’attrazione degli investimenti esteri, l’esercizio della Golden power e le misure in favore del comparto della microelettronica. A far discutere, però, in queste ore, è l’introduzione di una tassa sugli extraprofitti delle banche che ha valenza retroattiva e che si applicherà solo nel 2023. Il provvedimento sta facendo molto discutere perché è particolarmente significativo in quanto va a toccare gli istituti bancari del nostro paese e si è reso necessario – dicono dalla Lega, tentando di smentire presunte divergenze con il Ministro Giorgetti – per accumulare introiti da destinare a due voci: aiuto ai mutui per la prima casa e taglio delle tasse. Plauso anche dagli altri partiti della maggioranza. Ecco, tra gli altri, il commento di Lucio Malan di Fratelli d’Italia:
È una misura ragionevole perché, toccando solo gli extraprofitti, non mette in pericolo i bilanci delle banche. Dunque, la stabilità delle banche, che è una risorsa importante, è salva. Questa misura, piuttosto, mette a disposizione risorse per interventi per famiglie e imprese che abbiamo già fatto e che abbiamo in programma di fare.
Conte si intesta la misura
È intervenuto nel dibattito anche Giuseppe Conte, Presidente del Movimento 5 Stelle che, pur stando all’opposizione condivide la decisione del governo. Ma non è tutto: l’ex Premier, infatti, sta cercando di intestarsi questa decisione suscitando le reazioni degli esponenti di maggioranza che stanno – a più voci – cercando di ridimensionare la sua comunicazione. “Ci criticano ed accusano di demagogia, ma alla fine devono darci ragione”. Questo il messaggio di Conte che poi aggiunge:
Da marzo il Movimento 5 Stelle chiede un intervento sugli extraprofitti accumulati dalle banche per prendere da lì le risorse per sostenere i cittadini alle prese con rincari e caromutui. Sono passati 5 mesi e il Consiglio dei Ministri si accorge dell’emergenza, quando le famiglie sono già in ginocchio da troppo tempo. Meglio tardi che mai, ma il “tardi” purtroppo lo pagano le famiglie. Attendiamo comunque di leggere il testo.
Critiche da Terzo Polo e +Europa
L’area terzopolista appare critica sulla decisione. Carlo Calenda, leader di Azione, giudica positivo l’aumento del numero delle licenze taxi, ma sbagliata la tassazione sugli extraprofitti delle banche. Le sue parole:
Siamo favorevoli alla possibilità di sospendere il pagamento della quota capitale dei mutui per le famiglie a basso reddito che non sono in condizioni di pagare. Ma le tassazioni sugli extraprofitti sono legittime solo in caso di eventi straordinari, vedi energia-guerra, che falsano in modo determinante il funzionamento del mercato. Si stabilisce un precedente molto pericoloso. Domani avremo la tassazione sugli extraprofitti delle friselle pugliesi, dei toast dimezzati o dei lettini? Al momento non è neppure chiaro come questa norma possa essere compatibile con il diritto europeo.
Sul fatto che si sia creato un precedente pericoloso è d’accordo, da Italia Viva, anche Luigi Marattin. Le sue parole:
se si tassano le banche quando fanno extra-profitti, allora dobbiamo sussidiarle quando fanno extra-perdite. Prima il parere favorevole all’ordine del giorno che vuole introdurre una nuova patrimoniale. Ora la tassazione di qualsiasi settore che, secondo il Politburo, stia facendo un po’ troppi profitti. In realtà questo è il governo di Nicola Fratoianni!
Giornata negativa, all’indomani della misura, per le banche in borsa. A farlo notare è Benedetto Della Vedova, deputato di +Europa, che commenta:
Colpire le banche fa sempre buona stampa, ma il fatto che Salvini abbia detto che verranno usati per sostenere chi ha fatto mutui a tasso variabile e per il taglio delle tasse, è il segno che nella prossima finanziaria non ci saranno soldi per esaudire le promesse e questo – ha concluso Della Vedova – è un tentativo improvvisato per andare incontro a una manovra difficilissima.