Il caldo record di Luglio 2023 ora ha anche il proprio riconoscimento ufficiale dopo il report fornito da Copernicus. Secondo il servizio di osservazione della Terra, infatti, la temperatura media registrata nello scorso mese è la più alta mai rilevata, a rafforzare i timori di un cambiamento climatico che manifesta sempre di più i propri effetti.

Certamente, i dati di Copernicus non arrivano in maniera inaspettata dal momento che erano già evidenti le previsioni fatte nel corso delle ultime settimane; nonostante ciò quanto è emerso dalle più recenti rilevazioni riporta con precisione l’aumento significativo delle temperature che nello specifico parla di un mese 0,72 gradi più caldo della media 1991-2020 per luglio, ma in generale il caldo ha influito anche sulla temperatura dei mari, sempre più caldi.

Copernicus sul caldo record di Luglio: “Tremende conseguenze per persone e pianeta”

A ribadire ulteriormente la gravità del fenomeno, è intervenuta Samantha Burgess, vicedirettrice del Servizio cambiamento climatico di Copernicus, che ha voluto meglio commentare i dati recentemente rilevati. Nello specifico, Burgess ha parlato degli eventi climatici recenti che hanno condizionato non solo l’aria ma anche gli oceani, evidenziando il legame con l’effetto serra e in generale l’inquinamento ambientale che rimane la causa principali di questo fenomeno.

Ecco il suo intervento:

Abbiamo appena visto che le temperature globali dell’aria e della superficie degli oceani hanno raggiunto record assoluti a luglio. Questi record hanno tremende conseguenze per le persone e il pianeta, esposti ad eventi estremi sempre più frequenti e intensi. Il 2023 è al momento il terzo anno più caldo, di 0,43 gradi sopra i livelli pre-industriali. Anche se questo è solo temporaneo, mostra l’urgenza di sforzi ambiziosi per ridurre le emissioni globali di gas serra, che sono il motivo principale di questi record

Resta inteso che l’entità del problema rischia di aggravarsi considerando che nelle rilevazioni “record” degli anni precedenti, i mesi invernali erano stati molto freschi mentre l’effetto del Nino potrebbe compromettere ulteriormente le temperature del 2023.