Stipendi, ecco quali sono gli aumenti attesi nel 2024 fino a 200 euro con la riforma fiscale e le nuove aliquote Irpef. Arrivata nello scorso fine settimana l’approvazione della legge delega di riforma fiscale da parte del Parlamento, la nuova tassazione del governo guidato da Giorgia Meloni entrerà nel vivo con i decreti attuativi e di revisione della pressione fiscale.

Dal ministero dell’Economia e delle Finanze, in particolare dal vice ministro Maurizio Leo, arrivano rassicurazioni circa la riduzione delle aliquote Irpef da quattro a tre. Si tratterà di un passaggio intermedio, dal momento che quello successivo sarà l’adozione graduale della flat tax.

Tutto ciò rispettando il principio della progressività delle tasse e delle imposte dettato dalla Costituzione. A tal proposito, è importante sottolineare che la legge delega di riforma fiscale fissa dei principi per i prossimi due anni che dovranno trovare attuazione nei relativi decreti. Tra i principi ai quali si rifà il nuovo corso del Fisco, vi è quello relativo alle misure in arrivo che non dovranno comportare costi aggiuntivi per le finanze pubbliche o un incremento della pressione fiscale per i cittadini e le imprese.

Stipendi, come aumentano nel 2024: fino a 200 euro in più con la riforma fiscale

In arrivo la riforma fiscale con i decreti attuativi da adottare nel giro dei prossimi due anni che garantiranno un riordino delle aliquote Irpef e differenti aumenti degli stipendi netti, fino a 200 euro all’anno. Il tutto in attuazione della legge delega che è stata approvata pochi giorni fa al Parlamento e che prevederà una differente tassazione con una diminuzione del numero delle aliquote Irpef fino ad arrivare alla flat tax.

Da una prima analisi delle nuove aliquote Irpef che passeranno da quattro (23%, 25%, 35% e 43%) a tre (ancora da definire), alcune fasce avranno un incremento degli stipendi in busta paga, quantificabile anche fino a 200 euro all’anno. In attesa dunque dei decreti attuativi, l’idea è quella di ampliare quanto più possibile l’attuale primo scaglione per recuperare spazio fiscale in modo da abbattere una delle quattro attuali aliquote Irpef.

Nel dettaglio, il primo scaglione ad oggi è quello riguardante i redditi lordi annuali fino a 15.000 euro e aliquota del 23 per cento, mentre il secondo scaglione è quello con aliquota del 25 per cento per redditi fino a 28.000 euro all’anno.

Stipendi aumenti riforma fiscale 2024, quale incremento per i redditi medio-bassi?

Ipotizzando di unire i primi due scaglioni di aliquote Irpef fino a un certo punto dei redditi guadagnati all’anno, ad esempio fino a 25.000 euro, chi appartiene a queste fasce di reddito può arrivare a risparmiare imposte fino a 200 euro all’anno. Inoltre, negli ultimi passaggi in Parlamento della legge delega di riforma fiscale è stata avanzata l’ipotesi di prevedere, al fine di ridurre la pressione fiscale Irpef, situazioni familiari di particolare gravità – ad esempio, la presenza di componenti disabili – al fine assicurare tagli di imposta.

Ulteriori situazioni da attenzionare per l’imposizione fiscale è quella relativa al possesso o meno di una casa (anche in affitto), oppure di aver sostenuto delle spese per effettuare degli interventi di efficientamento energetico. Tutte queste situazioni dovrebbero portare a un ulteriore riduzione della pressione fiscale nei confronti dei contribuenti.

Come cambia la tredicesima e quanto rimane in più nel cedolino di busta paga

Un’ulteriore novità relativa alla riforma fiscale e alle nuove fasce Irpef riguarda la tassazione della tredicesima mensilità. In particolare, vi è la possibilità che il governo introduca una sola aliquota Irpef per la tassazione della tredicesima, che potrebbe essere del 15 per cento, in linea con la percentuale attualmente prevista per la flat tax delle partite Iva a regime forfettario. Conti alla mano, in presenza di una tredicesima di 1.000 euro, la tassazione del 15 per cento consentirebbe ai lavoratori di avere un netto in busta paga maggiore di 80 euro rispetto alla percentuale attuale del 23 per cento.