Il neo-presidente di Sport e Salute Marco Mezzaroma durante la riunione del nuovo Cda di Sport e Salute ha parlato anche del suo rapporto con il CONI
Mezzaroma e il rapporto con il CONI
Il neo-presidente di Sport e Salute Marco Mezzaroma durante la riunione del nuovo Cda di Sport e Salute presso Palazzo H a Roma, ha parlato anche del suo rapporto con il CONI. Come riportato da ANSA, Mezzaroma ha dichiarato:
Rapporto con il Coni? Al momento non abbiamo ancora avuto approcci, non mancherà occasione. Noi abbiamo ben chiaro quale è la missione di Sport e Salute e siamo rispettosi dei perimetri e delle competenze di tutti”.
Durante l’incontro il presidente ha toccato altri punti:
“I temi di oggi sono stati prettamente organizzativi, nulla di particolarmente rilevante, il Ministro per lo Sport Andrea Abodi ci ha voluto onorare della sua presenza per un saluto, e di questo siamo molto grati. D’ora in avanti bisogna lavorare”.
Riguardo poi il nuovo incarico, il detto interessato a detto:
“Sono emozionato, onorato e conscio della responsabilità. Sono sicuro che insieme all’amministratore delegato, il dottor Diego Nepi, e tutti i consiglieri, possiamo fare un buon lavoro”.
L’intervento del Ministro dello Sport Abodi
Durante l’insediamento del nuovo Cda, come precedentemente scritto (e sempre riportato da ANSA), è intervenuto anche il Ministro dello Sport Abodi:
L’atto di indirizzo di Sport e Salute è pronto, come promesso. Con l’insediamento del Cda l’atto farà il suo percorso: prima lo presenterò al Mef e poi farà un passaggio formale alla Corte dei Conti. “L’atto stabilirà le linee strategiche della società, che comunque avranno tre pilastri fondamentali: il sociale nella sua dimensione più profonda; l’interesse quotidiano nei luoghi dove c’è maggiormente bisogno, quindi le periferie urbane e sociali; infine, il rapporto tra sport e scuola e università, e il rapporto tra sport e salute. Cercheremo di sostanziare con il Governo, in termini di strumenti che metteremo a disposizione, ciò che il consiglio di amministrazione rappresenta plasticamente con le rappresentanze dei contenuti. Credo che il principio della complementarietà funzionale-organizzativa servirà a comprendere le competenze e le funzioni attribuite agli organismi di primo livello: Coni, Cip e Sport e Salute. Sono attività diverse, distinte, possibilmente integrate. Questo è un viatico necessario per lavorare in modo produttivo e proficuo, più che in passato”.
Il Ministro per lo Sport e i Giovani Andrea Abodi si è recentemente espresso riguardo la pubblicazione dell’avviso Sport e Periferie 2023.
“Con la pubblicazione dell’avviso Sport e Periferie 2023 da parte del nostro Dipartimento per lo sport offriamo un ulteriore e significativo contributo al miglioramento delle infrastrutture sportive dei comuni italiani sotto i 100.000 abitanti. Le politiche pubbliche sportive partono dalla base, dai luoghi socialmente più esposti, dove maggiore è l’esigenza di riqualificazione dell’impiantistica sportiva, e questa misura rappresenta una grande opportunità di sviluppo sostenibile a favore di una maggiore e migliore pratica sportiva nei territori, a vantaggio di chi pratica lo sport in tutte le sue declinazioni e di chi ci lavora. I 75 milioni di euro stanziati dal Governo per questo bando sono una grande opportunità per rigenerare aree urbane e recuperare quelle disagiate, riqualificando, quindi, anche il tessuto sociale. Lo sport è una delle principali ‘difese immunitarie sociali’, fattore strategico per perseguire l’obiettivo del miglioramento della qualità della vita ed è, quindi, opportuno per i comuni potersi predisporre con impianti sportivi sempre più adeguati, sicuri, intelligenti tecnologicamente, educati dal punto di vista ambientale e accessibili per tutte le forme di disabilità”.
In questi mesi Abodi si è espresso più volte anche riguardo la candidatura dell’Italia a EURO 2032:
“Mi auguro che l’Uefa premi una Nazione che ha bisogno di fare come l’Italia e non chi ha già fatto. Il nostro Paese in passato ha già dimostrato, come con Expo, di saper lavorare bene quando c’è una scadenza. Se tutto andrà bene avremo nove anni per rispettare gli impegni”