È legale far pagare due euro in più per dividere il piatto a metà? Un ristoratore può permettersi di fare ciò? Che cosa sostiene la legge? E come si può comportare, di conseguenza, un consumatore? Sono diverse le domande che sorgono spontanee dopo il caso dei due turisti sul lago di Como e quello della mamma con la bimba piccola a Finale Ligure. In molti hanno questi dubbi. Dubbi che vi possiamo subito sciogliere. Ecco allora qual è dunque la risposta definitiva a tutte queste questioni.
Due euro in più per dividere piatto a metà: i casi
Ad accendere i riflettori su questo tema è stata una polemica nata sui social e che sta, ancora in queste ore, continuando a fare il giro del web: è legale far pagare due euro in più per dividere il piatto a metà? Se lo domandano in moltissimi. Prima di svelarvi se la risposta è “sì” oppure “no” facciamo un piccolo passo indietro.
L’intera questione è sorta un paio di giorni fa quando due turisti hanno deciso di mangiare un toast sul lago di Como e hanno chiesto al cameriere che li ha serviti di dividerlo a metà. Una volta terminato il pasto, si sono ritrovati una “sorpresa” sullo scontrino: un piccolo supplemento di 2 €. Supplemento legato proprio alla loro richiesta (esaudita) di dividere il panino in due.
Il caso ha subito suscitato un grande scandalo e ha travolto il bar in questione, a Gera Lario, nel Comasco. L’episodio risale a fine giugno ed è stato reso noto su Trip Advisor. Poi si è diffuso sui social ed è diventato virale.
Qualche giorno dopo, è poi scoppiato un secondo episodio che ha fatto ulteriore clamore. A raccontarlo è stata Selvaggia Lucarelli, la quale ha pubblicato sui social la foto di uno scontrino con una lista di piatti ordinati da una cliente in un’osteria a Finale Ligure, in provincia di Savona.
La giornalista ha spiegato che tale scontrino apparteneva ad una mamma che aveva chiesto un piattino per far assaggiare alla sua bimba di tre anni il suo piatto di trofie al pesto. Un piatto costato ben 18 euro. Anche lei poi sullo scontrino si era trovata il supplemento.
I due episodi, quello del lago di Como e quello di Finale Ligure, sono dunque molto simili, come si può ben vedere. In entrambe le situazioni i ristoratori hanno ritenuto giusto addebitare ai clienti due euro in più per dividere il piatto a metà. Arriviamo ora il nocciolo della questione: ma è legale tutto questo?
È legale o no? Cosa dice la legge
Sì, è legale. Dal punto di vista giuridico il ristoratore può chiedere un supplemento al cliente per dividere un piatto a metà. La regola prevede però che egli (o il cameriere che serve al tavolo) esponga chiaramente al consumatore quali sono i costi aggiuntivi e perché.
Ogni locale può decidere se far pagare questi due euro in più o meno per dividere una porzione in due piatti. L’importante però è che comunichi preventivamente. Dunque tale informazione deve essere o nel menu esposto al pubblico oppure deve essere un addetto a riferirla. Fondamentale è che il cliente sia a conoscenza di tale eventuale supplemento.
Le reazioni dei ristoratori
Dopo che il caso dei due turisti sul lago di Como ha iniziato a fare il giro dei social, a rispondere è stato lo stesso titolare del bar che ha replicato in prima persona sul commento lasciato dai due clienti su Trip Advisor. Egli ha riportato la sua versione dei fatti. Ecco cos’ha detto:
Se un cliente mi chiede di fare due porzioni di un toast devo usare due piattini, due tovaglioli e andare al tavolo impegnando due mani. È vero che il cliente ha sempre ragione, ma è altrettanto vero che le richieste supplementari hanno un costo.
Ragionamento molto simile è stato fatto anche dal nipote del proprietario del locale a Finale Ligure, il quale ha risposto al post di Selvaggia Lucarelli spiegando di aver avvertito la consumatrice del supplemento al conto finale. Ed effettivamente questo è permesso. È obbligatorio infatti rendere i clienti consapevoli al massimo del conto che troveranno poi da pagare una volta arrivati in cassa.