Nell’affrontare i disturbi alimentari, è cruciale esaminare le origini complesse e interconnesse di queste sfide che riguardano la salute mentale e il benessere fisico.

L’anoressia, la bulimia e il binge eating, alla base hanno cause che vanno al di là del rapporto con il cibo. Dalla pressione sociale agli aspetti psicologici, vediamo le profonde cause di questi disturbi alimentari.

Quali sono le cause dei disturbi alimentari più comuni

La ricerca delle cause è necessaria per iniziare e portare avanti una terapia di guarigione.

Alcune possibili cause sono elencate di seguito:

Cause biologiche:

  • disposizione genetica
  • influenza di alcuni ormoni e neurotrasmettitori

Cause individuali:

  • bassa autostima
  • alto perfezionismo
  • elevata richiesta di prestazioni
  • elevato bisogno di controllo
  • bassa capacità conflittuale
  • esperienze traumatiche, come l’abuso sessuale
  • difficoltà a far fronte allo stress
  • problemi alimentari o obesità nell’infanzia

Cause familiari

  • Disturbo alimentare o altra malattia mentale in un genitore
  • mancanza di modelli di ruolo positivi in ​​relazione alle abitudini alimentari o alla forma fisica
  • mancanza di una cultura del dibattito
  • soppressione dei sentimenti negativi
  • processi di distacco problematici, ad es. controllo parentale eccessivo
  • assumersi troppe responsabilità sin da bambino

Cause socioculturali

  • l’ideale prevalente di bellezza diffuso dai media
  • discutere di cibo, forma, peso e aspetto tra coetanei
  • confronto tra pari, bullismo o commenti negativi

Tutti i dettagli sull’anoressia, cliccando qui.

La causa dei disturbi alimentari è fondamentale per una buona terapia

Nel caso dell’anoressia nervosa la persona si stressa facilmente, ha difficoltà ad affrontare le situazioni quotidiane e questo fa sì che il suo organismo secerna sostanze che possono modificare le sue abitudini alimentari.

Anche la moda influenza negativamente questo tipo di patologie legate all’alimentazione. Si stima che l’80% delle donne si sia imbattuto almeno una volta nella vita in una dieta per dimagrire, non solo per motivi di salute ma soprattutto per motivi estetici. Anche negli uomini è in aumento la tendenza verso diete per migliorare la silhouette.

I fattori socioculturali quindi hanno una grande influenza soprattutto sulle giovani ragazze.

Nel caso di personalità rigide, questo fattore può scatenare questi disturbi alimentari, poiché sono caratterizzati dal voler controllare tutto, compresa la loro dieta e le calorie in modo maniacale.

Anche gli atteggiamenti discriminatori da parte di individui o gruppi possono influenzare chi è in sovrappeso. Esiste anche un mimetismo ambientale correlato a questi disturbi alimentari. Nelle scuole è dimostrato che se, ad esempio, una ragazza sviluppa anoressia nervosa, anche i suoi compagni possono sviluppare questa patologia.

La anoressia nervosa si basa principalmente su elementi genetici, invece nelle patologie della bulimia nervosa e del binge eating, l’ambiente socioculturale è determinante.

Federica Pellegrini ha sofferto di bulimia, clicca qui per leggere di più.

La terapia cognitivo-comportamentale può essere la soluzione per guarire dai disturbi alimentari

La terapia cognitivo-comportamentale rappresenta un approccio efficace e prezioso nel trattamento dei disturbi alimentari. Questo metodo terapeutico si focalizza su due aspetti fondamentali: i pensieri e i comportamenti che guidano le abitudini alimentari disfunzionali.

Nel corso delle sessioni si lavorerà insieme per identificare i modelli di pensiero negativi e le credenze limitanti legate all’alimentazione e all’immagine corporea. Attraverso la consapevolezza di questi pensieri, imparerai a sostituirli con prospettive più equilibrate e sane.

Inoltre, la terapia cognitivo-comportamentale ti aiuterà a riconoscere i fattori scatenanti e le emozioni legate ai tuoi comportamenti alimentari. Si impareranno strategie pratiche per affrontare situazioni stressanti o ansiose senza ricorrere a comportamenti disordinati legati all’alimentazione. L’obiettivo è sviluppare abilità di fronte alle sfide quotidiane, promuovendo un rapporto più positivo con il cibo e il corpo.

La terapia cognitivo-comportamentale si basa sull’idea che cambiando i pensieri e i comportamenti negativi, è possibile influenzare positivamente le emozioni e migliorare il benessere generale.