Un tragico incidente ha scosso le acque al largo delle isole Kerkennah, in Tunisia, con un barcone carico di migranti subsahariani che ha subito un naufragio, lasciando dietro di sé una scia di morte e disperazione. Secondo quanto riportato dalla radio locale Mosaique Fm, le autorità giudiziarie di Sfax hanno confermato il bilancio di quattro vittime e ben 51 persone disperse nelle acque del Mediterraneo.

Tunisia: “Inchiesta per fare giustizia sul naufragio dei migranti”

La Guardia costiera tunisina ha dimostrato coraggio e determinazione, riuscendo a trarre in salvo due individui dall’acqua agitata e a recuperare i cadaveri delle quattro persone che non hanno avuto la fortuna di sopravvivere al tragico incidente. Sul barcone al momento del naufragio si trovavano 57 migranti subsahariani, un numero che riflette la drammatica situazione che molti di loro affrontano nel tentativo di raggiungere luoghi di speranza e sicurezza.

Le autorità non resteranno con le mani in mano di fronte a questa tragedia. Il portavoce del Tribunale di Sfax, Faouzi Masmoudi, ha annunciato l’apertura di un’inchiesta da parte della procura di Sfax, al fine di fare luce su quanto accaduto e di rendere giustizia a coloro che hanno perso la vita.

Altri affondamenti a Lampedusa

Ma questo non è l’unico episodio che ha scosso la comunità internazionale. Nei giorni scorsi, sono emersi i sopravvissuti a due tragici affondamenti avvenuti davanti a Lampedusa, nell’arco di una notte. Parlando di decine di dispersi, i sopravvissuti hanno raccontato di momenti di terrore e disperazione vissuti durante la lotta contro le onde implacabili.

La Croce Rossa italiana ha preso in mano la situazione, gestendo l’hotspot di Lampedusa a partire dal primo giugno. Ignazio Schintu, vice segretario generale della Cri, ha sottolineato che nonostante i numeri delle presenze siano alti, la situazione è sotto controllo grazie a trasferimenti pianificati e alle attività di assistenza. “Abbiamo attualmente circa 2250 persone accolte“, afferma Schintu, aggiungendo che l’assistenza psicologica è parte integrante dell’impegno della Croce Rossa.

Il presidente della Cri, Rosario Valastro, ha evidenziato l’ampio sforzo che l’organizzazione sta compiendo, coinvolgendo circa 120 operatori ogni giorno. L’operazione di accoglienza e assistenza copre diverse sfere, dalla soddisfazione delle prime necessità al supporto sanitario e psicologico, compreso il progetto di Restoring Family Links.

Papa Francesco, intanto, ha annunciato il suo imminente viaggio a Marsiglia a settembre, dove parteciperà a un incontro sul Mediterraneo, un “cimitero” di migranti, come lo ha definito il pontefice. Con profonda preoccupazione, Papa Francesco ha sottolineato che lo sfruttamento di queste persone è un crimine che non può essere ignorato e ha richiamato l’attenzione sui “lager del Nordafrica“, rivolgendo un appello alla coscienza globale affinché si affronti questa drammatica realtà umana con solidarietà e determinazione.