Ampie distese di ghiaccio, quasi sconfinate, sono lo scenario tipico della Groenlandia; l’isola collocata più a nord dell’oceano Atlantico con clima artico.
La superficie di 2.166.086 chilometri quadrati, le permette di essere considerata l’isola più grande del pianeta; ma anche uno degli habitat più ostili.
Con appena cinquantaseimila quattrocento ventuno abitanti, la Groenlandia è la nazione con la più bassa densità popolosa; stimata pari a 0.03 abitanti per chilometro quadrato.
Tra la zona più settentrionale e quella meridionale, considerata l’estensione e la posizione geografica dell’isola, si generano notevoli differenze climatiche.
La parte interna dell’isola, caratterizzata da temperature prossime ai meno sessanta gradi centigradi, è contraddistinta dalla presenza di ampi ghiacciai; mentre la parte più a sud, è caratterizzata da clima più mite.
Dalla fine del secolo scorso, l’aumento della temperatura media registrata durante le stagioni estive, ha provocato lo scioglimento di ampie distese di ghiaccio.
Non sono solo le temperature rilevate durante le stagioni estive, a essere aumentate; bensì anche gli inverni sono relativamente più caldi, rispetto a qualche decennio fa.
Attraverso il monitoraggio della temperatura nella località di Swiss Camp, condotta tra il 1991 e il 2004 in Svizzera, è emerso un dato particolarmente preoccupante; la temperatura media, rilevata durante le stagioni invernali, è aumentata di sei gradi centigradi.
Con gli effetti del cambiamento climatico, generato dalle emissioni inquinanti, anche l’ecosistema di una delle regioni più fredde del pianeta inizia a subire notevoli conseguenze.
Le ampie distese di ghiaccio, che caratterizzano il paesaggio della Groenlandia, si riducono sotto l’effetto di una temperatura media globale in rapido aumento.
Clima, la fusione dei ghiacci della Groenlandia:
Il cambiamento climatico mostra gli effetti anche in una delle regioni del globo, considerata fino a pochi anni fa il regno incontrastato dei ghiacci.
La Groenlandia, con ampi ghiacciai considerati indispensabili per valutare l’impatto dei cambiamenti climatici a livello mondiale, è uno degli ecosistemi più colpiti dagli effetti del surriscaldamento globale.
Sin dalle vette dei ghiacciai, a circa tremila metri, l’aumento della temperatura, in particolar modo durante le stagioni estive, ha iniziato da molti anni ormai a mostrare effetti dannosi.
Effetti che si manifestano con lo scioglimento dei ghiacci e la formazione di rivoli di acqua; che scendono dalle vette fino alla base dei ghiacciai.
Durante la discesa, i rivoli d’acqua aumentano la loro portata; contribuendo all’erosione dei ghiacciai, dalla vetta fino alla base.
La Groenlandia, oltre ad essere una delle regioni più esposte agli effetti del cambiamento climatico, è anche un ecosistema dal cui equilibrio dipende l’intero pianeta.
L’aumento della temperatura media mondiale provoca, ogni anno, la fusione di circa duecento ottanta giga tonnellate di ghiaccio. Contribuendo ogni anno, a livello globale, all’innalzamento di o.8 millimetri del livello dei mari.
Groenlandia, la storia tra i ghiacci:
La superficie dei ghiacciai è il risultato della stratificazione del ghiaccio, durata milioni di anni.
Per questo, attraverso accurate analisi condotte su campioni di ghiaccio prelevati su un sito, è possibile risalire alla composizione chimica dell’atmosfera degli anni passati.
Una delle più importanti attività di ricerca, svolte in Groenlandia, è stata condotta tra il 1989 e il 1993 da ricercatori statunitensi ed europei.
Attraverso l’attività di ricerca, è stato possibile perforare la calotta glaciale; ottenendo carote di ghiaccio della lunghezza di tre chilometri. Con strati di ghiaccio risalenti a più di centomila anni fa.
Analizzando le carote di ghiaccio è stato possibile, attraverso opportuni modelli previsionali, definire l’andamento climatico stagionale tipico del passato; ottenendo risultati non di certo confortanti.
Mentre nel passato i cambiamenti climatici manifestavano i loro effetti nel corso di centinaia di migliaia di anni, i cambiamenti climatici indotti dall’inquinamento atmosferico prodotto dall’uomo, mostrano i loro effetti nell’arco di qualche decennio.
Ghiacciai, come intervenire su ecosistemi cosi delicati:
Per limitare gli effetti dei cambiamenti climatici, intervenendo efficacemente, su ecosistemi cosi delicati ma essenziali per il pianeta; è fondamentale ridurre le emissioni inquinanti.
Il surriscaldamento globale, come conseguenza dell’inquinamento atmosferico, è la causa principale dello scioglimento delle vaste distese ghiacciate.
Le politiche energetiche adottate dall’Europa, per intraprendere una transizione energetica con la quale ottenere la de-carbonizzazione e la neutralità climatica, sono una delle principali strategie da adottare.
Tuttavia, affinché politiche energetiche simili a quelle adottate dall’Europa e disciplinate attraverso il Green New Deal, possano avere effetti positivi su larga scala; dovranno necessariamente essere adottate a livello mondiale.
Gianni Truini