I numeri dell’Istat riguardo la violenza sulle donne sono chiari ed evidenziano una tendenza da contrastare con durezza. Secondo l’ultima rivelazione da parte dell’Istituto Nazionale di Statistica, il 40% delle donne che hanno subito una violenza si è rivolta ai propri parenti con l’intento di cercare aiuto, quindi il 30% ha preferito contattare direttamente la polizia.

Sono numeri portati a galla nel report del “Sistema della protezione per le donne vittime di violenza” condotto da parte dell’Istat e che riguardano gli anni 2021 e 2022. Nel 2021 le 21.092 donne che hanno intrapreso un percorso di uscita dalla violenza, si sono rivolte – in una prima fase – a parenti e forze dell’ordine, senza differenze significative in termini di aree geografiche.

Istituti ospedalieri e pronto soccorso hanno assistito il 19.3% delle donne, con picchi nelle regioni della Lombardia (31%), Umbria (33%) e Basilicata (57%). Quest’ultima regione presenta una incidenza maggiore anche per quanto riguarda la percentuale di donne che prima di rivolgersi ad un centro antiviolenza, contatta le forze dell’ordine (86% contro il dato nazionale di 30%), e l’ospedale (come detto, 57% contro il 19% dato nazionale). Il Lazio, invece, è la regione che presenta una percentuale più elevata di donne che hanno cercato assistenza da altri servizi specializzati.

Violenza sulle donne, i numeri dell’Istat: in aumento i centri antiviolenza e le case rifugio

Come sottolinea l’Istat, il numero di centri antiviolenza e case rifugio è un “dato in aumento rispetto agli anni precedenti, così come è in aumento la loro utenza”. Ad oggi, in Italia ci sono 373 Cav e 431 case rifugio.

Per quanto riguarda i primi, in termini statistici stiamo parlando di 0,06 Centri ogni 10mila abitanti e a 0,12 Centri ogni 10mila donne. Il report evidenzia che “la distribuzione dei Centri antiviolenza non è omogenea sul territorio nazionale”. Questo perché al sud sono attivi il 30.8% dei centri antiviolenza, quindi 22.5% al Nord-ovest, il 19.6% al Centro, il 16.4% al Nord-est e il 10-7% sulle Isole. Nel meridione c’è quindi la presenza maggiore con 0,17 Centri ogni 10mila donne.

Per quanto riguarda le case rifugio, il dato si alza minimamente con 0,07 Case ogni 10mila abitanti e 0,14 Case ogni 10mila donne. Diversa ancora la distribuzione delle stesse sul territorio italiano dove il 40.4% delle case rifugio è attiva nel Nord-Ovest, quindi il 22.7% nel Nord-est, il 13.5% al Sud, il 12,3% nelle Isole e l’11.1% nel Centro.

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