È tornata a parlare, dopo gli ultimi sviluppi sul caso, la mamma della piccola Kata, la bambina di 5 anni scomparsa a Firenze il 10 giugno scorso. In un’intervista rilasciata al Corriere della Sera, la donna ha dichiarato che secondo lei la figlia è ancora viva. Potrebbe essere stata rapita, in effetti, come ritorsione, pensa. Ma, a differenza di quanto emerso negli scorsi giorni, è sicura che non c’entri lo zio.
Bambina scomparsa a Firenze, torna a parlare la mamma della piccola Kata
Sono una madre, certe cose le sento: lei è viva, lo so, me lo dice il cuore. Non faccio altro che pensare alla mia Kata, da quando mi sveglio a quando mi addormento. Chi l’ha rapita? Ho dei sospetti, forse si tratta di una ritorsione, ma non contro di mé né contro suo padre,
ha dichiarato al Corriere Katherine Alvarez Vasquez, la mamma di Kata, la bimba scomparsa a Firenze ormai quasi due mesi fa. Era stata lei, il 10 giugno scorso, ad accorgersi dell’assenza della figlia e a denunciarne la scomparsa. L’aveva vista, per l’ultima volta, mentre giocava nel cortile esterno dell’ex hotel Astor, dove lei e la sua famiglia vivevano e dove, secondo gli inquirenti, sarebbero rimasti coinvolti in alcune faide con altri occupanti.
Il riferimento è agli scontri avvenuti nelle settimane precedenti alla sparizione della bambina. In particolare a quello del 28 maggio, nel corso del quale un uomo di origini ecuadoregne – come confermato dai filmati di alcune videocamere di sorveglianza installate nei pressi dello stabile occupato – si era buttato dalla finestra del terzo piano dell’edificio, riportando gravi ferite, dopo essere stato minacciato.
Un episodio gravissimo, da rimandare alle rivalità legate alla gestione del racket degli affitti dell’edificio, per cui negli scorsi giorni sono finiti in manette in quattro, tra cui lo zio materno della bambina. Un episodio che, secondo gli inquirenti, sarebbe direttamente collegato al rapimento, avvenuto per ritorsione o vendetta nei confronti della famiglia. Per questo la Procura ha disposto il sequestro dei cellulari dei genitori. Bisogna capire se abbiano nascosto qualcosa. Anche se la madre di Kata ha ribadito più volte di aver detto tutto ciò che sapeva fin dall’inizio.
L’appello ai presunti rapitori della bimba
Forse è una ritorsione nei confronti degli arrestati di sabato. Ma non riguarda mio fratello,
ha dichiarato la donna. Il dubbio, comunque, resta. Perché sembra che lui e altri, tra cui il marito, fossero stati addirittura denunciati. Le indagini proseguiranno e la speranza è che possano chiudere il cerchio nel più breve tempo possibile. Per ora, però, sarebbe già importante sapere se la bimba è viva o se, come sostiene qualcuno, sia morta nel corso del rapimento, dopo essere stata portata fuori dall’hotel con un borsone.
Chi sa di Kata parli,
è l’appello lanciato dalla mamma. Anche i suoi legali lo avevano chiesto a gran voce: dall’inizio sostengono che sia impossibile che nessuno abbia visto qualcosa. Soprattutto perché, all’interno dello stabile, c’erano persone che erano al corrente di tutto.
Com’è possibile che sia successa una cosa del genere senza che nessuno abbia visto niente? Per noi è assolutamente inverosimile. Pertanto la nostra idea è che chi gestiva quel luogo, chi conosceva ogni piccolo movimento e ogni minima dinamica di ciò che avveniva lì dentro non possa non sapere cosa e perché sia successo,
aveva sostenuto a TAG24 l’avvocato Filippo Zanasi. Secondo lui i testimoni del sequestro sarebbero almeno tre.