Si è concluso il viaggio a Lisbona di Papa Francesco che ha trovato il tempo per lanciare un ultimo messaggio al mondo Lgbtq e non solo prima di rientrare in Italia. Il Sommo Pontefice ha parlato ai media sul volo di ritorno affrontando diversi temi di importanza mondiale, sia dal punto di vista politico che sociale; in particolare, Bergoglio si è concentrato su alcune “incompatibilità” tra le regole ecclesiastiche e lo spirito della Chiesa, sottolineando l’apertura verso tutti a prescindere dagli orientamenti sessuali.
Uno dei passaggi più emblematici del suo racconto è quello legati ai sacramenti, a proposito dei quali Papa Francesco ha dichiarato:
La Chiesa è aperta a tutti. Poi ci sono legislazioni che regolano la vita della Chiesa. Non dare i sacramenti non significa chiudere. Ognuno incontra Dio nella Chiesa, che è madre e guida ognuno per la sua strada. Tutti sono accolti, poi ognuno nella preghiera, nella pastorale cerca il modo di andare avanti. Il Signore è chiaro: c’è posto per tutti. C’è chi non capisce la Chiesa come madre, e la ritiene una ditta in cui per entrare devi fare qualcosa di specifico. A me non piacciono le riduzioni. Questo non è cristiano. La Chiesa madre accompagna.
Papa Francesco tra Lgbtq, pedofilia e migranti: “Il Mediterraneo è un cimitero”
Non si è esaurito qui il messaggio di Papa Francesco che si è invece soffermato anche su temi di alto interesse e su cui è particolarmente coinvolta la Chiesa. In primis, vi è quello della pedofilia che ha spesso messo in crisi la credibilità del mondo ecclesiastico anche in virtù di una mancanza di reazioni forti anche dei papi precedenti.
Diversa è invece la posizione di Bergoglio che sempre dal volo di ritorno di Lisbona ha parlato in questi termini:
I pastori che, in qualche modo, non si sono presi le loro responsabilità devono farsi carico di questa irresponsabilità. Come tutti sapete, in maniera molto riservata ho ricevuto un gruppo di persone che sono state abusate. Come sempre faccio in questi casi, abbiamo dialogato su questa peste, questa tremenda peste. Nella Chiesa si seguiva più o meno lo stesso comportamento che si segue attualmente nelle famiglie e nei quartieri: si copre… Pensiamo che il 42% degli abusi avviene nelle famiglie o nei quartieri. Dobbiamo ancora maturare e aiutare a scoprire queste cose
Non è mancata poi un’analisi complessiva dal punto di vista geopolitico, con un focus sui fatti che stanno sconvolgendo il Mediterraneo sempre più “carnefice”. Il riferimento va naturalmente alla questione migranti a proposito della quale continua lo stallo politico dei principali Paesi europei, complicando la gestione di un fenomeno di entità sempre più preoccupante.
La risposta di Papa Francesco in merito è chiara e sottolinea la gravità di uno scenario altamente preoccupante:
C’è un problema che a me preoccupa, che è il problema Mediterraneo. Per questo vado in Francia. È criminale lo sfruttamento dei migranti. Il Mediterraneo è un cimitero, ma non è il cimitero più grande. Il cimitero più grande è il Nord Africa