Non si placano i bombardamenti nella guerra tra Russia e Ucraina ma, intanto, diverse agenzie di stampa sottolineano il ruolo di mediatore di Erdogan che a breve potrebbe proporre un cessate il fuoco anticipato a Vladimir Putin. Un sentore comune tra i media locali che nasce in virtù di un rapporto consolidato tra il presidente turco e quello russo; già in passato lo stesso Erdogan si era mosso in direzioni dello Zar russo per cercare di avvicinare le parti ed ora sembra che voglia anticipare i discorsi di mediazione.

È questa la notizia che si apprende dalla notte che ha portato con sé gli ennesimi bombardamenti su diverse zone di ambo i fronti; in particolare, Kiev fa sapere che è stata colpita la regione di Dnipropetrovsk che pare non abbia subito vittime. Sull’altro fronte, continuano a far notizia gli attacchi ai ponti della Crimea, in un tentativo di guastare le comunicazioni da un punto di vista logistico.

Guerra Russia-Ucraina, l’amicizia tra Erdogan e Putin favorisce i colloqui di pace

Siamo ancora ben lungi dall’avere una risoluzione del conflitto bellico, tuttavia il ruolo di Erdogan pare possa avere un peso determinante nell’epilogo di una guerra che ormai va avanti da oltre un anno. La voce più autorevole che spinge in questa direzione è quella dell’agenzia di stampa russa Ria Novosti che in particolare ha evidenziato il rapporto del presidente turco con i rispettivi omologhi. Nello specifico, in una nota trasmessa da una fonte interna si legge:

Erdogan offrirà la sua mediazione ribadendo la tesi che non ci saranno vincitori nella guerra e vinti nel processo di pace

L’obiettivo del presunto incontro tra Erdogan e Putin è quello di un cessate il fuoco anticipato, un tema che il presidente turco potrà portare sul tavolo diplomatico perché “l’unico leader mondiale che gode della sincera fiducia” di Putin e Zelensky”.

Guerra, Kiev esulta per la presenza della Cina ai colloqui di pace a Jeddah

Nel frattempo, da Kiev guardano a una risoluzione pacifica cercando di carpire quali potrebbero essere gli scenari futuri sotto il profilo degli accordi diplomatici. In quest’ottica, il ministro estero ucraino Kuleba ha evidenziato con gioia la presenza cinese a Jeddah dove si sono tenuti i colloqui di pace tra 40 Paesi tra il 5 e il 6 agosto.

Stando a quanto si apprende dall’agenzia Interfax-Ucraina, per Kiev rappresenta una “vittoria storica” perché solamente pochi mesi fa in un incontro simile a Copenaghen la Cina si era rifiutata di presenziare per non corrompere i rapporti con la Russia. Inoltre, sempre ad fonti interne si apprende che l’inviato speciale per gli affari eurasiatici Li Hui ha partecipato in maniera molto attiva ai discorsi, evidenziando un interesse comune per una risoluzione pacifica che l’Ucraina spera possa andare a proprio favore.

Una situazione che sperano in tanti visto che una recente analisi del Financial Times ha sottolineato le perdite economiche enormi per tutti i Paesi coinvolti direttamente o indirettamente nel conflitto:

Le società finanziarie, tra cui banche, assicurazioni e società di investimento, hanno registrato 17,5 miliardi di svalutazioni e altri oneri. I settori con maggiori svalutazioni e oneri sono i gruppi petroliferi e del gas, dove solo Bp, Shell e Totalenergies hanno riportato oneri combinati per 40,6 miliardi