I genitori della piccola Kataleya Alvarez, conosciuta affettuosamente come Kata, parlano pubblicamente a 24 ore dall’arresto dello zio della bambina e di altre tre persone coinvolte nel presunto racket delle stanze nell’ex hotel Astor, luogo in cui Kataleya è scomparsa il 10 giugno scorso: la mamma della piccola ha dichiarato: ‘Non abbiamo nascosto nulla, spero che mio fratello abbia detto tutta la verità‘. Nonostante l’operazione di perquisizione dei loro cellulari, i genitori si sono detti tranquilli, assicurando che non ci sono messaggi o foto utili agli investigatori.

Mamma di Kata: “Abbiamo detto tutto quello che sapevamo, speriamo sia risolta spesso la scomparsa”

La svolta nel caso di Kataleya arriva con l’arresto dello zio materno della bimba, Abel, conosciuto anche come ‘Dominique’, insieme ad altri tre peruviani, tutti accusati di essere coinvolti nel presunto racket degli ‘affitti’ all’interno dell’ex hotel Astor occupato da immigrati. L’indagine è stata avviata in seguito a un incidente accaduto lo scorso 28 maggio, quando un uomo di nazionalità ecuadoregna precipitò da una finestra dell’immobile per sfuggire a un’aggressione.

L’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip Angelo Pezzuti ha rivelato che Abel aveva denunciato i genitori di Kata, Miguel e Katherine, a marzo, accusandoli di averlo colpito violentemente durante una discussione avvenuta nell’ex hotel Astor. Questo episodio sembra essere legato alla lotta per il controllo delle stanze all’interno della struttura. La querela presentata da Abel descrive una serie di angherie, minacce, richieste di denaro e violenze perpetrate da alcuni degli arrestati, tra cui Carlos, conosciuto come il ‘ras dell’Astor’.

Secondo le dichiarazioni riportate nell’ordinanza, Marlon Edgar Chicclo Romero, zio paterno di Kata, ha rivelato che suo fratello Miguel Angel e Abel gestivano le stanze dell’ex hotel Astor e che, ogni volta che una famiglia lasciava una stanza, loro ne acquistavano il diritto e la rivendevano a chi ne faceva richiesta. Le stanze venivano vendute a prezzi che variavano da 800 a 1.200 euro.

L’arresto dello zio materno di Kata e degli altri peruviani potrebbe rappresentare una svolta nelle indagini sulla sparizione della bambina. Le autorità continuano a seguire diverse piste e non escludono che la scomparsa di Kataleya sia legata a faide interne all’ex hotel Astor.