Il dibattito intorno al tetto degli stipendi dei manager di Stretto di Messina Spa, incaricata della costruzione dell’importante ponte che dovrebbe collegare la Sicilia al resto d’Italia, sembra essere giunto a una soluzione. Pietro Ciucci, amministratore delegato dell’azienda, ha voluto spegnere le polemiche, affermando che non ci sarà alcuna deroga al limite massimo di 240mila euro di stipendio per i vertici aziendali. Inizialmente, una bozza del decreto “asset e investimenti” aveva fatto pensare che il tetto salariale sarebbe stato eliminato per i vertici della società, suscitando critiche e controversie.

L’Ad di Ponte sullo Stretto spegne la polemica: “Il tetto sugli stipendi rimane per manager e amministrazione”

Ciucci ha chiarito la situazione, dichiarando:

L’ipotesi di norma di deroga al tetto degli stipendi riguarda l’assunzione di dipendenti, ovvero ingegneri ed esperti con le massime competenze, da parte della Società e non è rivolta al Presidente e all’Ad e in generale al Consiglio di Amministrazione.

Inoltre, ha sottolineato che Stretto di Messina Spa assumerà 100 nuove risorse provenienti da Anas e Rfi, aziende per le quali il tetto salariale non è previsto.

Ciucci ha giustificato la necessità di eventuali deroghe, spiegando che la costruzione del Ponte comporta un investimento di oltre 10 miliardi di euro, rendendolo il più grande investimento italiano degli ultimi decenni e il ponte sospeso più lungo al mondo, attirando interesse a livello globale. Per gestire un progetto così ambizioso e complesso, l’azienda ha bisogno delle migliori professionalità ingegneristiche e tecniche, in grado di interagire, negoziare e controllare i soggetti italiani e internazionali coinvolti nella realizzazione.

Rassicurando sulle preoccupazioni riguardanti i costi per la finanza pubblica, Ciucci ha affermato che non ci sarebbero oneri aggiuntivi, precisando: “È noto che per altre società comparabili dell’area pubblica non si applica il tetto agli stipendi.

Mentre l’ipotesi della deroga sembra riguardare solamente le nuove assunzioni per le figure specializzate, il dibattito intorno al tetto salariale dei manager ha comunque scatenato le critiche dell’opposizione. Alcuni partiti, come +Europa, Avs, Pd, M5s e Azione, hanno contestato la possibilità di una deroga, sostenendo che questo creerebbe disuguaglianze e alimenterebbe il malcontento. Tuttavia, resta da vedere se la norma sarà confermata dal Consiglio dei ministri.