Scene incredibili dalla prova in linea maschile, la gara regina, dei Mondiali di ciclismo da poco ripresa sul percorso tra Edimburgo e Glasgow, in Scozia. La corsa è ripartita alle 13.10, dopo che, a 192 chilometri dall’arrivo, alcuni manifestanti hanno bloccato le operazioni incollandosi letteralmente al manto stradale. La gara è stata fermata in tutto per 50 minuti.

Si incollano sul manto stradale, manifestanti bloccano i Mondiali di ciclismo a Glasgow.

Al momento dell’interruzione, in testa alla gara erano nove corridori, seguiti a loro volta da un gruppetto di tre. Il grosso del gruppo era invece assai attardato, con ben 8 minuti di distacco.

Gli atleti hanno aspettato pazientemente che i manifestanti venissero portati via dal percorso. Dalle immagini televisive, sorrisi e scherzi nel gruppo durante la lunga sosta, nel pieno stile goliardico del ciclismo. A ripartire per primi sono stati ovviamente i fuggitivi e, successivamente, rispettando i distacchi iniziali, gli altri concorrenti.

Gara in linea bloccata per 50 minuti e poi ripartita dopo ben 50 minuti.

I nove fuggitivi al momento della sosta forzata erano Ryan Christensen (Nuova Zelanda), Matthew Dinham (Australia), Owain Doull (Gran Bretagna), Patrick Gamper (Austria), Petr Klemen (Repubblica Ceca), Krists Neilands (Lettonia), Harold Tejada (Colombia), Rory Townsend (Irlanda) e Kevin Vermaeke (Stati Uniti).

Si tratta del primo fuori programma di questo tipo nella storia dei Mondiali di ciclismo. Sulle prime, in molti hanno indicato i manifestanti come attivisti dell’associazione Just Stop Oil, celebre nel Regno Unito per aver già interrotto diversi altri eventi sportivi. L’ultimo della serie il prestigioso Open Championship di golf. L’azione è stata successivamente rivendicata da This is Rigged, organizzazione che chiede al governo scozzese di opporsi a tutti i nuovi progetti riguardanti i combustibili fossili nel Paese.

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