Voce storica della Rai e di “Tutto il calcio minuto per minuto”, Riccardo Cucchi è intervenuto in esclusiva a Tag24 per commentare il mercato della Lazio, partendo da Kamada e passando al caso Luis Alberto. Ma è stata l’occasione anche per parlare più in generale dello stato in cui versa il calcio italiano, del mercato degli attaccanti e del fenomeno Arabia Saudita che sta condizionando questa estate.

Riccardo Cucchi, il mercato della Lazio e il caso Luis Alberto

La sua voce è inconfondibile. Ha accompagnato generazioni intere per anni e anni di calcio giocato, raccontando in prima persona 19 scudetti, alternandoli a 8 Olimpiadi e 6 Mondiali di calcio, sempre in radio. Dalla sua voce è passato lo storico scudetto vinto dalla Lazio in quel famoso 14 maggio del 2000. Solo qualche anno dopo ha rivelato di essere tifoso dei colori biancocelesti. Giornalista e radiocronista, con “Tutto il calcio minuto per minuto” ha raggiunto il successo. È Riccardo Cucchi, intervenuto in esclusiva ai microfoni di Tag24, per commentare il mercato della Lazio e più in generale quello dei maggiori club di Serie A, con particolare attenzione al fenomeno Arabia Saudita.

“Non conosco Kamada alla perfezione ma l’ho visto giocare soprattutto in Europa. Mi sembra un profilo interessante – ha esordito il radiocronista – veloce e molto dotato tecnicamente. Ha un bel tocco, morbido e vellutato, può diventare importante. Ora deve inserirsi nelle dinamiche di gioco di Maurizio Sarri e non sarà facilissimo, ci vuole un po’ di tempo. Il centrocampo della Lazio andava rinforzato vista la partenza di Milinkovic. Difficile sostituire il Sergente e penso che non vadano fatti paragoni con Kamada. Saranno sicuramente diversi, ma speriamo giapponese possa fare bene”.

Il caso Luis Alberto

Non solo mercato, in entrata e in uscita, in casa Lazio tiene banco anche il caso Luis Alberto. “Amo alla follia il Mago, come molti tifosi della Lazio e sono pronto anche a perdonargli qualche colpo di testa. Certo è che non è il primo. Questa sua follia di fondo – ha spiegato Cucchi – lo rende unico anche in campo. Sarri lo sa bene, ci ha messo del tempo per comprenderlo e capire appieno come inserirlo in squadra. Ha qualità e personalità, questo è innegabile. Ora spero solo che la cosa si risolva nel minor tempo possibile, anche se penso che non avrebbe dovuto abbandonare la squadra. Glielo perdoniamo, ma che non succeda più“.

Il mercato degli attaccanti

Ma non è solo la Lazio a muoversi a rilento, anzi. In tante squadre c’è ancora il vuoto lasciato libero per i grandi attaccanti, ma il tempo passa e le operazioni saltano con una facilità disarmante. È successo all’Inter, prima con Lukaku e poi con Scamacca. Ma c’è anche la Roma, alla ricerca di un bomber che prenda il posto di Abraham. E poi la Juventus, alle prese con lo scambio con il Chelsea per Vlahovic.

“Giro la domanda – prosegue Riccardo Cucchi –, ma siamo sicuri che ci siano ancora grandi bomber? Il calcio è cambiato e l’attaccante in grado di realizzare almeno 20 gol nell’arco di una stagione è diventato un pezzo pregiato. Siamo tutti affascinati dallo strapotere fisico di un centravanti come Haaland, che in questo momento è il più forte in circolazione ma guardandolo ci rendiamo conto di quanto sia cambiato il ruolo. Diciamo che ai preziosismi di grandi attaccanti del passato come Boninsegna o Riva adesso si preferisce la potenza, l’altezza, la capacità di rompere ogni schema. L’attaccante è inserito in meccanismi di gioco diversi, non aspetta più il passaggio filtrante ma deve lavorare spesso in un tridente e fare un po’ da boa. Trovare un giocatore capace di fare questo – ha continuato il giornalista – e al contempo di segnare molto non è facile. Per questo devo ammettere che sono molto contento che Immobile alla fine abbia deciso di rimanere alla Lazio. Ho tremato tanto davanti all’offerta dell’Arabia Saudita. Uno come lui è un valore aggiunto per ogni squadra”.

La favorita per lo Scudetto

Intanto all’inizio del prossimo campionato manca sempre meno. “Sono convinto che il Napoli sia ancora la squadra da battere. Con l’arrivo di Natan in difesa è ancora la rosa più forte. Sono curioso di vedere il Milan visto che si è mosso tanto – ha detto Cucchi – ma sono tutti giovani e magari hanno bisogno di tempo. Occhio alla Juventus perché il fatto di non avere coppe europee può consentirgli di concentrarsi solo sul campionato. Sicuramente vorranno fare molto bene anche per cancellare la scorsa stagione”. 

Il fenomeno Arabia Saudita

Il calciomercato in Italia stenta a decollare. Le società, a parte qualche eccezione, si muovono a rilento. D’altronde i soldi a disposizione sono pochi e spesso è difficile competere con i top club europei, figuriamoci in questa sessione estiva, condizionata completamente dalle offerte che arrivano dall’Arabia Saudita. Riccardo Cucchi di fenomeni passeggeri, simili a quello saudita, ne ha visti tanti, ma stavolta è preoccupato.

“Non mi sorprendo – ha detto a Tag24 – mi aspettavo esattamente un mercato di questo tipo viste le grandi difficoltà di natura finanziaria che gravano sul calcio italiano e sulla maggior parte delle società di serie A. La disponibilità economica è questa e quindi è impensabile poter arrivare a campioni già affermati e con costi eccessivi. Si deve utilizzare lo scouting, un pò di fantasia e puntare a giocatori forti con contratti in scadenza. Di fronte allo strapotere dell’Arabia Saudita nessuno può competere. Il mercato è condizionato, stanno cambiando le regole e questo può essere un elemento molto negativo per il futuro di questo sport. Questa esagerazione, questa corsa al rialzo, favorita da un Paese che ha un’enorme disponibilità economica rischia di far saltare il banco. Il calcio non ne esce bene a mio avviso, sono perplesso ha concluso Riccardo Cucchi.