Durante la notte, il territorio ucraino è stato interessato da un massiccio attacco aereo russo condotto con droni kamikaze e missili cruise russi, lanciati da bombardieri strategici Tu-95MS e da navi della Marina russa nel Mar Nero. Sono rimaste colpite, in particolare, le regioni di Kiev, Khmelnitsky e Cherkasy. Le esplosioni hanno raggiunto la base aerea di Starokostiantyniv, nella regione di Khmelnytskyi, e un centro trasfusionale nella regione di Kharkiv, dove si sono registrati morti e feriti: il presidente ucraino Zelensky ha definito quest’ultimo attacco “un crimine di guerra“. Inoltre, allarmi antiaerei si sono attivati negli oblast di Odessa, Vinnytsia e Kharkiv. La città di Zaporizhzhia e i dintorni sono stati al centro del più massiccio bombardamento compiuto dai russi in questa zona negli ultimi tempi. La regione è stata colpita con sistemi missilistici tattici operativi, sistemi missilistici a lancio multiplo e sistemi missilistici antiaerei S-300.

Massiccio attacco aereo russo sul territorio ucraino: colpite le regioni di Kiev, Khmelnitsky e Cherkasy

La difesa aerea ucraina dovrebbe essere stata in grado di intercettare tutti i missili russi e alle 4 .13 (ora italiana) le forze armate ucraine hanno definito conclusa la minaccia missilistica in tutto il Paese. Nel report dello Stato maggiore ucraino si leggono le seguenti parole relative ai missili utilizzati dai russi:

Dalla sera del 5 agosto alla mattina del 6 agosto 2023, gli invasori russi hanno lanciato un massiccio attacco missilistico sul territorio dell’Ucraina con missili aerei e marittimi, oltre a droni d’attacco iraniani Shahed-136/131. Nella prima ondata dell’attacco la sera il nemico ha utilizzato 14 missili da crociera Kalibr e tre missili aerobalistici Kh-47 Dagger. 12 dei 14 calibri sono stati distrutti dalla difesa aerea. Non divulghiamo informazioni sulle armi.

Dall’altra parte, durante la notte si è registrato qualche bombardamento anche entro il confine russo. Stando a quanto riportato dalle autorità filorusse, nell’edificio dell’Università di Economia e commercio di Donetsk, nel distretto di Voroshilovsky, un incendio è scoppiato in seguito a un bombardamento delle forze ucraine sulla città. Pare che siano stati interessati dalle fiamme il tetto e il soffitto, per un totale di circa 3.000 metri quadrati. Per spegnere l’incendio sono intervenuti 19 mezzi e 91 vigili del fuoco.  

Il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba ha chiesto che all’esercito ucraino siano fornite più armi, tra le quali ha menzionato aerei da combattimento F-16. Secondo il ministro, che ha scritto un post su X, “la comunità globale deve concentrarsi sull’imposizione di una pace giusta e duratura: armare l’Ucraina, anche con F-16 per chiudere il cielo, e implementare la Formula di pace ucraina“.  

Russia e Cina, 11 navi militari di pattuglia inviate vicino all’Alaska

Russia e Cina hanno inviato 11 navi militari di pattuglia vicino all’Alaska. La notizia arriva dal Wall Street Journal, attraverso fonti statunitensi che reputano questa la più grande flotta di tale genere che abbia raggiunto le coste americane. Le navi hanno fatto dietrofront prima di entrare nelle acque territoriali degli Stati Uniti. Quattro cacciatorpediniere e aerei P-8 Poseidon statunitensi hanno monitorato con attenzione i movimenti delle unità militari. Brent Sadler, ricercatore presso la Heritage Foundation e capitano della Marina a riposo, ha definito questo evento “una prima volta storica” e una “mossa altamente provocatoria“, se si guarda alla guerra in Ucraina e alle tensioni intorno a Taiwan.