Scoppia la bufera su Marcello De Angelis, responsabile della comunicazione istituzionale della Regione Lazio e uomo di fiducia del presidente Francesco Rocca. “So per certo che con la strage di Bologna non c’entrano nulla Fioravanti, Mambro e Ciavardini. Non è un’opinione: io lo so con assoluta certezza” ha scritto su Facebook l’ex militante di estrema destra cognato di Luigi Ciavardini, ex Nar condannato a 30 anni per la strage del 2 agosto 1980.

Strage di Bologna: il post di De Angelis, portavoce della Regione Lazio

Il post di Marcello De Angelis sulla strage di Bologna è stato pubblicato giovedì 3 agosto, il giorno dopo il 43 anniversario e le relative commemorazioni. Il portavoce della Regione Lazio si dice convinto dell’innocenza dei tre condannati in via definitiva Valerio Fioravanti, Francesca Mambro e Luigi Ciavardini. Nelle sue parole si può cogliere anche un attacco al presidente della Repubblica Sergio Mattarella che nel messaggio alla città in occasione della tragica ricorrenza ha sottolineato che “la matrice neofascista della strage è stata accertata nei processi e sono venute alla luce coperture e ignobili depistaggi“.

De Angelis invece chiede massima condivisione del proprio post per non darla vinta a quelli che definisce “gli apostoli della menzogna“.

“Dire chi è responsabile non spetta a me, anche se ritengo di avere le idee chiarissime in merito nonché su chi, da più di 40 anni, sia responsabile dei depistaggi. Mi limito a dire che chi, ogni anno e con toni da crociata, grida al sacrilegio se qualcuno chiede approfondimenti sulla questione ha sicuramente qualcosa da nascondere. […] E scusate se ve lo dico – col massimo del rispetto e dell’amicizia – a questo post non basta mettere un “mi piace”, dovete rilanciarlo e condividerlo… altrimenti hanno vinto loro, gli apostoli della menzogna…”.

Caso De Angeli, le opposizioni: “Inadatto al ruolo, Rocca prenda le distanze”

Le parole di De Angelis sulla strage di Bologna hanno subito scatenato polemiche sia da parte delle opposizioni che dai familiari delle vittime. Alessio D’Amato chiede che il presidente Rocca prenda le distanze dal portavoce.

“Le sue parole sono un affronto ai familiari delle vittime della strage neofascista di Bologna e alla verità giudiziaria. Non trascini l’istituzione regione in questo affronto storico”. Scrive su Twitter il Consigliere della Regione in quota Azione.

Per il deputato del Pd Andrea De Maria De Angelis è incompatibile con il ruolo che ricopre.

“Il portavoce della Regione Lazio De Angelis nega la matrice neofascista della strage del #2agosto e arriva a mettere in discussione le dichiarazioni del Presidente Mattarella. Considerazioni incompatibili con il ruolo che ricopre, in una istituzione così importante” afferma De Maria.

Sdegno anche da parte di Paolo Bolognesi, presidente dell’associazione dei familiari della vittima della Strage di Bologna.

“Queste sono le certezze dei pallonari che non tengono conto dei risultati dei processi e delle indagini che sono state fatte in tutti questi anni. Credo proprio che sia un incorreggibile che pensa che la sua parola superi tutte le prove. Però non ha parlato di pista palestinese, si vede che sta passando di moda”.